Davanti a Vespa, Grillo abbassa i toni
«La mia è una mossa politica, sono qui per combattere un pregiudizio…». Beppe Grillo si dice commosso di entrare nello studio di Porta a Porta ma svela subito che il pubblico è «la coreografia del Paese, pagato per non dire nulla». Perché Grillo è andato da Vespa? Perché ha scherzato sulle accuse rivolte in passato al conduttore? Per almeno tre motivi. Il primo è il più ovvio, teorizzato dallo stesso leader pentastellato: «Vado a Porta a Porta per rivolgermi a quella gente di una certa età che ha un pregiudizio su di me e per dirgli che non sono né un violento né un esagitato». Ha ripetuto che rappresenta una «rabbia buona». Il secondo motivo è per ribadire la sua leadership, come Casaleggio ha fatto andando ospite di Lucia Annunziata. Quando il gioco si fa duro, entra in azione il Capo: «La nostra sarà una marcia trionfale». Il terzo motivo, il meno esplicito. Grillo cerca uno sfondamento a destra, cerca di prendere voti anche dai moderati che non hanno più fiducia in Berlusconi ma sono interessati a certi temi su cui l’ex comico ha molto insistito. Come l’Expo: «L’Expo deve chiudere, certo c’è la mafia dappertutto in quel posto». Dopo gli arresti, la tangentopoli da larghe intese può veicolare verso il M5S i voti di strati di società che non ne possono più, ma che qualche settimana fa non l’avrebbero preso in considerazione.
Entomologia dei media: la vespizzazione di Grillo o la grillizzazione di Vespa? Mai e poi mai avremmo creduto di vedere Grillo nel salotto di Vespa ma la politica, com’è noto, è l’arte dell’impossibile. Grillo è costretto a fare un mini comizio, un po’ per volontà sua, un po’ per le domande incalzanti del conduttore. Se interrotto, è meno efficace. Del resto, il pubblico di Vespa, il «fossile», è tradizionalmente anziano, non è abituato ai toni esasperati, ad arringhe turpiloquenti. Si può dire che la classe politica è «una società a delinquere di stampo legale» che verrà cacciata, ma non in modo violento. L’abilità del comico, con la sua «pancia d’attore», è quella di cavalcare tutti i mal di pancia del Paese (per questo ha molto seguito), senza però mai indicare una soluzione che non sia l’avventura. Succeda quel che succeda, «non mi interessa».
Source: corriere.it