Tra poche ore contro Suarez, Cavani e compari, magari lo strappiamo pure lo strapuntino per gli ottavi. Ma come ritorneremo senza rossori su Prandelli? Non era lui quello che aveva dato gioco e identità a questa nazionale, e via sbrodolando su quel “finalmente”, un allenatore che va oltre ciò che passa il convento? Bene, appena la spiaggia diventa ultima, il sacrestano Cesare che fa? Inforca l’occhiale juventino, si para nel bunker dei tre pennelloni bianconeri, abiura tutte le sue certezze e si ricorda di avere in panca uno che si chiama Immobile e che, la sua più grande sventura, è di non essere nero e (fate voi).
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