Mentre la Nato disseminava l’Italia di depositi di armi con l’operazione Gladio, tesa a contrastare una rivoluzione o un’invasione comunista, i sovietici facevano lo stesso con l’obiettivo opposto. L’Unione Sovietica aveva nascosto intorno alle principali città europee depositi di armi e di radio a lunga gittata che dovevano servire a contrastare, favorendo una insurrezione popolare, colpi di stato di destra. Intorno a Roma, indicati in una mappa con i nomi in codice «Kollo», «Fosso» e «Bor» c’erano tre di questi nascondigli, che potevano essere aperti solo da personale addestrato perché erano protetti da trappole esplosive.
Il materiale portato in Europa dall’ex archivista del Kgb Vasilij Mitrokhin non finisce mai di stupire.
da lastampa, via http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/anche-urss-aveva-sua-gladio-sovietici-avevano-depositi-armi-80476.htm
Tutto attivo fino a fine anni ‘80: sorprende? Per nulla. Mentre i papà dei progressisti odierni marciavano per la pace, ottenuta smantellando i missili americani, i Soviet preparavano l’attacco nucleare all’Europa per davvero, emerge dai documenti.
Interessante quelli che l’equivalenza morale tra le armi sovietiche ringuattate di qua del Muro e quelle di Gladio: un tempo esisteva il reato di Alto Tradimento.
Forse è la dimostrazione definitiva che il cretinismo si può trasmettere per via genetica.
(via abr)
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