I “boveri bimbi balesdinesi” e gli israeliani “nazisti”
Non concordo con chi ritiene che la questione Palestina - Israele sia complicata. Secondo me è molto semplice.
Chiarisco alcune cose (mi si corregga se scrivo inesattezze):
1) Nel 1948 le Nazioni Unite divisero la Palestina in due parti, ½ agli ebrei e ½ ai palestinesi. Gli ebrei accettarono, mentre gli arabi no. Non appena la divisione venne annunciata gli arabi attaccarono Israele con l'intento di distruggerlo. Gli ebrei che sopravvissero fondarono lo stato d'Israele.
2) Nel 1967 L'Egitto, la Giordania, la Siria e il Libano si organizzarono per attaccare e distruggere lo stato d'Israele. Gli ebrei riuscirono ad attaccare per primi, vinsero e sopravvissero (guerra dei sei giorni).
3) Solo a seguito della guerra dei sei giorni, Israele occupò la “West Bank” della Giordania dove vivevano molti palestinesi. Fino ad allora NESSUNO si era MAI occupato della “questione palestinese”.
4) A quel punto la Lega Araba si riunì a Khartoum e decise per il no a negoziati, il no alla pace e per il non riconoscimento dello stato d'Israele.
5) Nel 1979 Israele restituisce il Sinai all'Egitto in cambio di un trattato di pace.
6) Nel 1993, in base agli accordi di Oslo, fu deciso che l'attribuzione della Cisgiordania (West Bank) sarebbe stata oggetto di accordi tra Israele e Palestina. Israele, a seguito degli accordi, ha ritirato il suo governo militare da alcune parti della Cisgiordania, poi divisa in tre settori:
A - Controllo ed amministrazione palestinese
B - Controllo Israeliano ed amministrazione palestinese
C - Controllo ed amministrazione israeliani
7) Dal 2001 inizia da parte dei palestinesi, senza soluzione di continuità, il massiccio lancio di missili sulla popolazione israeliana.
8) Nel 2005 a seguito del disimpegno unilaterale d'Israele, la striscia di Gaza passò in mano palestinese sotto amministrazione di Al-Fatah. Alcuni palestinesi dettero fuoco alle sinagoghe abbandonate e ad infrastrutture varie.
9) Hamas (organizzazione terroristica il cui uno dei motti è: “Noi vinceremo, perché essi [gli ebrei] amano la vita e noi amiamo la morte”.) vince le elezioni palestinesi del Gennaio 2006 con il 44% dei voti (presi prevalentemente nella striscia di Gaza), mentre Al-Fatah ottiene il 41% (prevalentemente ottenuti in Cisgiordania).
10) A seguito della vittoria di Hamas e la formazione di un governo ad esclusiva guida di Hamas, Israele, gli Stati Uniti, l'Unione Europea, molte nazioni occidentali e alcuni paesi arabi, ritenendo Hamas una organizzazione terroristica, imposero sanzioni e sospesero l'invio dei loro aiuti internazionali diretti al governo palestinese, ma promettendo tuttavia di ripristinarli se Hamas avesse ottemperato alle richieste del Quartetto, cioè riconoscere l'esistenza di Israele, accettare gli accordi già stipulati dallo sconfitto partito di al-Fatah e fermare le violenze terroristiche contro la popolazione civile israeliana.
11) 2006 - 2007 Conflitto Hamas - Al-Fatah. Guerra civile durante la quale Al-Fatha non riconosce il governo di Hamas. Hamas conquista militarmente Gaza, mentre Fatah detiene con la forza la Cisgiordania. Hamas non riconosce Abbas come presidente, comunque decaduto dal 2009. Dal 2006 la condizione di guerra non ha chiaramente permesso di portare avanti nuove elezioni presidenziali e legislative.
12) Nel 2011 diventa operativo il sistema antimissile israeliano Iron Dome, pensato come contromisura difensiva per la minaccia dei razzi Grad e Katjuša lanciati dalla Striscia di Gaza, dalla Siria, dal Libano o dalla penisola del Sinai contro le popolazioni di Israele vicine ai confini.
13) Sondaggi alla mano, la maggior parte dei palestinesi vuole la distruzione d'Israele.
14) In Israele la percentuale a favore di un'intesa con i palestinesi arriva al 76% se gli intervistati vengono messi al corrente di quelli che potrebbero essere i possibili dettagli dell'accordo, basato sull'iniziativa del segretario di stato John Kerry e sulla interpretazione di quella della Lega Araba. Ovvero, il “pieno riconoscimento e normali relazioni” con Israele da parte di 53 Stati arabi e musulmani in cambio di “un globale accordo di pace” con i palestinesi.
In parole povere, qualora domani Israele abbandonasse le armi, sarebbe immediatamente distrutto dai paesi musulmani confinanti. Se al contrario fossero i palestinesi a rinunciare alle armi, ci sarebbe pace.
Semplice.