L'ultimo copione che ho scritto comincia così.
***
Buio.
Rumore di automobili, in lontananza – di strada non troppo trafficata. Una sirena d’ambulanza molto distante. Una voce, vicina: quello che dice è tratto dal testo teatrale “Peter Pan”, di James M. Barrie – è una battuta di Capitan Uncino.
Com’è calma la notte; non c’è nessun segno di vita. Questa è l’ora in cui i bambini sono a letto nelle loro case; le labbra lucide del cioccolato della buonanotte, le lingue che vanno stancamente alla ricerca di qualche briciola dimenticata che tremola sulle loro guance luccicanti. […]
Nessun bambino mi ama. Mi è stato detto che giocano a Peter Pan, e che il più forte vuol sempre essere Peter. Preferiscono essere un Gemello piuttosto che Uncino: obbligano i bambini piccoli a fare Uncino. I bambini piccoli! Ecco dove mi rode il cancro.
Sipario che si apre.
Luce.