[...] al decimo ‘In culo alla Merkel’, ascoltato la scorsa notte mentre tornavamo a casa dalla miniera, ci siamo vergognati di appartenere ad un paese che riversa nel calcio aspettative e speranze che dovrebbe riversare nella politica o perlomeno nei comportamenti individuali. Se grandi editorialisti scrivono che l’Italia del calcio può rilanciare il paese, secondo lo stesso schema terzomondista che viene usato a volte per esaltare le vittorie del Napoli, allora siamo davvero finiti. Ben prima di svalutazione, scoppio della bolla immobiliare, governissimo perenne. E parliamo delle vittorie di una squadra come la Nazionale di Prandelli, che abbiamo sempre seguito con simpatia (non parliamo poi di Balotelli, idolo assoluto e sempre bersaglio del giornalismo mainstream) anche al netto di furbizie mediatiche e di etica a doppio binario. Adesso, passi per i quotidiani sportivi che devono riempire trenta pagine di calcio, ma in quelli generalisti tutti i mille parallelismi fra calcio e politica che vengono proposti servono solo a solleticare i peggiori istinti.
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