Rilanciamo dal Times: la campagna “Salviamo i ciclisti!”

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Cari lettori

anche Feelgood condivide e promuove l'appello lanciato negli scorsi giorni da 40 blog italiani a tutela della sicurezza dei ciclisti.

La campagna “Salviamo i ciclisti” nasce in risonanza a quella promossa dal Times la scorsa settimana, “Cities fit for cycling”, il cui manifesto è diventato oggetto di dibattito parlamentare, in agenda il prossimo 23 febbraio.

Da Londra alle città italiane un comune problema: il traffico automobilistico rende le città un ecosistema pericoloso e non vivibile per una mobilità leggera e a due ruote.

Promuoviamo quindi anche noi la campagna, riproponendovi gli otto punti del manifesto e chiedendo a media del paese di promuoverla e alle istituzioni di accoglierne le istanze.

MANIFESTO DEI CICLISTI

  1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.

  2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.

  3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.

  4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.

  5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.

  6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.

  7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays

  8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.