Opsidea! Crowdfunding per la promozione territoriale del Sud Italia
Oggi i nostri platform sponsors ci raccontano qualcosa in più sulla loro piattaforma Opsidea, una piattaforma in via di lancio che offre due modelli di crowdfunding, il reward e l'equity. Le iniziative pubblicate sulla piattaforma vertono principalmente alla promozione territoriale del Sud Italia.
Chi siete e cos'è Opsidea, com'è nata?
Mi presento: mi chiamo Sebastiano Gennaro, co-fondatore di Opsidea, ed ho 32 anni. Laureato presso l’università L. Bocconi di Milano, ho conseguito esperienza lavorativa nell’ambito della consulenza e del supporto alle aziende presso primari player a livello internazionale.
Opsidea è la piattaforma di crowdfunding che offre l’opportunità di portare avanti una campagna di crowdfunding con il modello “equity” o “reward”, in base alle proprie necessità. Le iniziative pubblicate sulla piattaforma vertono principalmente alla promozione territoriale del Sud Italia, allo sviluppo dell’imprenditoria locale, all’innovazione scientifica e tecnologica e alle iniziative legate alla tematica “Smart Cities”. In attesa dell’abilitazione come “Portali on-line per la raccolta di capitali di rischio per startup innovative” da parte di Consob, Opsidea è per gli startupper una vetrina per promuovere le proprie iniziative, al fine di raccogliere capitali, e per i potenziali investitori lo strumento per selezionare le iniziative migliori.
L’idea di Opsidea nasce dall’analisi del momento storico, in cui si trova il mondo occidentale e, in particolare, l’Italia. La crisi dell’economia finanziaria e la crescente difficoltà di accesso al credito tradizionale creano le basi per lo sviluppo del crowdfunding, come reale alternativa alle banche e/o alle finanziarie.
La stessa analisi ha portato a collocare l’attività di Opsidea nel Sud dell’Italia, a partire dalla Puglia. La scelta del posizionamento è frutto delle seguenti considerazioni:
- il sistema di raccolta fondi attraverso il crowdfunding, ad oggi, è concentrato nel Nord dell’Italia;
- a livello territoriale, non sono presenti piattaforme on-line di crowdfunding focalizzate sul modello equity based: infatti ad oggi le piattaforme “territoriali” seguono il modello reward based;
- gli investimenti, sia a livello europeo che nazionale, mirano allo sviluppo dei territori del Sud dell’Italia e sono focalizzati al sostegno e allo sviluppo di start up innovative.
Il nostro obiettivo è, pertanto, diventare un punto di riferimento per i startupper del Sud dell’Italia.
A chi sarà rivolta e come funzionerà?
Opsidea si rivolge a start up e progettisti, che propongono iniziative per lo sviluppo del Sud Italia, tramite innovazione tecnologica, “Smart Cities” e imprenditoria locale. In particolare, tutte le “startup innovative”, aventi le caratteristiche definite dalla legge, possono adottare il modello di crowdfunding equity based. Le start up, che non rientrano all’interno della definizione di start up innovative, e i progettisti (ad eccezione di alcune categorie specifiche come armi, prodotti legati al tabacco, materiale adult oriented, etc.) possono usufruire del modello di crowdfunding reward based.
Opsidea si propone come vetrina di idee innovative come “Coltivatori di Emozioni”, un nuovo modo di raccontare la storia del vino e dei prodotti della terra attraverso la partecipazione emotiva e diretta del consumatore. Grazie al web e a strumenti tecnologici è possibile vendemmiare anche da casa propria, monitorare le diverse fasi della raccolta dell’uva ed entrare nel vivo delle operazioni quando il grappolo è pronto per essere pigiato.
Per quanto riguarda il funzionamento del servizio, questo si sostanzia nella pubblicazione delle iniziative promosse, nell’assistenza ai progettisti in fase di pubblicazione, nella promozione delle iniziative, nonché nella gestione dei rapporti con gli investitori stessi.
E’ uno dei primi esempi di piattaforma ibrida in Italia. Come mai questa scelta?
Sviluppare una piattaforma di crowdfunding ibrida significa offrire l’opportunità agli utenti di raccogliere capitali tramite due modelli di crowdfunding: reward ed equity. Le motivazioni della nostra scelta sono da ricercarsi in due considerazioni.
La prima considerazione è molto semplice: ampliare il range di clientela e offrire i propri servizi non solo a start up innovative (come richiesto dal Regolamento Consob), ma a tutte le iniziative per lo sviluppo del Sud Italia, tramite innovazione tecnologica, “Smart Cities” e imprenditoria locale. La seconda considerazione, invece, è che noi crediamo in una connessione tra il modello reward e il modello equity. Il modello ibrido accompagna lo startupper dalla messa in atto di un’idea fino alla realizzazione di una vera e propria iniziativa imprenditoriale. Mi spiego: tramite il modello reward si possono raccogliere i primi capitali necessari per far partire un’iniziativa; tramite il modello equity lo stesso promotore, una volta avviata l’attività, può rivolgersi ad investitori per portare avanti la stessa.
Credo che questo sia straordinario e possa dare grande soddisfazione.
Perché avete deciso di avviare una nuova piattaforma in un Paese che ne conta già oltre 40? Cosa differenzia la vostra piattaforma dalle altre?
Opsidea ha caratteristiche che la differenziano dalla altre, nonostante il crescere esponenziale delle piattaforme.
Abbiamo già sottolineato che la nostra piattaforma adotta un modello di business sia con il modello reward che con quello equity. Inoltre Opsidea mira a divenire il primo operatore di crowdfunding equity based territoriale, con focus iniziale in Puglia.
La scelta della localizzazione territoriale è data dall’approfondita conoscenza del territorio, in cui opera la piattaforma, e dalle partnership concluse o previste con:
- associazioni di promozione del territorio;
- amministrazioni pubbliche;
- associazioni industriali e artigiani;
- radio locali;
- Università;
- Incubatori e Acceleratori di Startup.
Opsidea punta a creare un network eterogeneo, consociando università, incubatori di start up, amministrazioni pubbliche, industriali, artigiani e artisti, atto a:
- diffondere la cultura del crowdfunding nel Sud dell’Italia, partendo dal Salento;
- promuovere la fiducia in tale strumento, cercando di superare la diffidenza, che ancora accompagna l’utilizzo di internet nella promozione delle iniziative;
- promuovere lo sviluppo territoriale;
- stabilire i principi di funzionamento di un modello di sviluppo e promozione territoriale, attraverso il crowdfunding e l’equity fundraise al fine di poterlo replicare.
Opsidea vuole essere il fulcro e il garante di un circuito virtuoso di iniziative locali meritevoli che possano essere giustamente supportate da investitori istituzionali e privati, che puntano ad un ritorno economico ma anche allo sviluppo di un territorio dalle altissime potenzialità ancora non totalmente espresse.
Esattamente un anno fa, la prima edizione di crowdfuture. Come valutate lo sviluppo del crowdfunding in Italia tra l'autunno 2012 e l'autunno 2013?
Nel corso dell’ultimo anno il crowdfunding è diventato un fenomeno di massa anche in Italia, ma in alcune zone del nostro Paese è rimasto ancora un “oggetto misterioso”. Questo ha generato un aumento del numero delle piattaforme di crowdfunding e di utenti, che contribuiscono ad una rapida e virale diffusione della conoscenza di questo nuovo strumento di raccolta di capitali.
Sempre nel corso dell’ultimo anno il crowdfunding è stato inserito all’interno dell’Agenda Digitale del Governo ed è stato oggetto di regolamentazione da parte di Consob, che lo ho consacrato definitivamente a strumento di raccolta di capitali di rischio.
Infine va detto che sull’argomento si è mossa anche la Commissione Europea: è infatti in atto una consultazione (che chiuderà il 31 dicembre) avente come obiettivo il potenziamento dell’azione dell’Unione Europea nella promozione di questo specifico strumento.
Avete avviato o avete intenzione di avviare le procedure per essere inseriti nel registro CONSOB? Come state trovando il processo?
Il processo è attualmente in corso, anche se molti punti rimangono ancora da approfondire. Spero che un dialogo possa essere instaurato tra l’Autorità di Vigilanza e l’ICN (Italian Crowdfunding Network) attraverso dei tavoli di lavoro, che possano definire linee guida per tutti gli operatori non iscritti di diritto all’interno del Registro Consob.
Cosa ne pensate del regolamento, contribuirà a far crescere il crowdfunding in Italia? Cosa migliorereste?
Il Regolamento è sicuramente un punto di partenza per la crescita del crowdfunding e, a mio avviso, rappresenta il riconoscimento a livello istituzionale dello stesso come strumento di raccolta. Credo che il Regolamento Consob sicuramente contribuirà alla crescita del crowdfunding sia in termini di operatori che in termini di utenti. Il mio dubbio è che il Regolamento troppo in anticipo rispetto alla fase, in cui si trova attualmente il mercato. Il tempo chiarirà questo dubbio.
Sarete a crowdfuture anche da spettatori. Quali sono le track che seguirete e perché.
Tutte le track sono particolarmente interessanti; purtroppo solo io e Mariapia, co-fondatore di Opsidea, saremo presenti all’evento e ne selezioneremo due.
In particolare pensiamo di seguire “Regulation una prospettiva europea”, al fine di comprendere l’evoluzione a livello europeo della normativa sul crowdfunding (in particolare a livello equity). Una visione completa e internazionale è di grande importanza per portare avanti qualsiasi tipo iniziativa, ancora di più se ancorata al web.
La seconda track, che riteniamo di grande interesse, è sicuramente “Aspetti legali del Crowdfunding”. Infatti la track tratterà tematiche di attualità con speakers di grande autorevolezza che forniranno importanti spunti di riflessione.
Nel pomeriggio parteciperemo al workshop sul crowdfunding territioriale, in modo da avere un confronto diretto con gli altri operatori del settore, che hanno già intrapreso l’attività.
Per conoscere meglio Opsidea e il crowdfunding in Italia, partecipate a crowdfuture sabato 19 ottobre!
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