Durante il regime fascista “balilla” fu il nome dato ai ragazzi tra gli otto e i quattordici anni, organizzati in formazioni di tipo paramilitare nell’Opera nazionale balilla, istituita per l’assistenza e l’educazione fisica e morale dei giovani. L’Opera nazionale balilla fu eretta in ente morale (l. 3 apr. 1926) e sottoposta dapprima alla vigilanza del capo del governo, mentre dal 1929 fu alle dipendenze del ministero dell’Educazione nazionale, e infine fu assorbita (28 ott. 1937) nella Gioventù italiana del Littorio.
Immagine tratta dal libro: Golia “Il campeggio di balillino”, G. B. Paravia, 1941, 56 p., con illustrazioni di Golia.