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Mulino bianco e le sue gallinelle

@cereali / cereali.tumblr.com

E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sè, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo d'intenderci; non c'intendiamo mai!
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cereali

Spiriti vivaci ballano il twist

Illudersi di poter definitivamente superare un disagio mentale è stato molto tenero da parte mia. Io sono una persona di natura confusa. Ho pensato tante volte di non saper pensare. Mi sono resa conto che non sono mai stata stupida: solo pigra. Pigra di mettermi in discussione e crescere: no non è orgoglio, è pigrizia, in quanto sapevo di poter riuscire dopo la messa in discussione. E poi cari miei diciamocelo, se non vi superate se vi deludete che cosa cambia? Siete uomini. Siete comunque e resterete sempre uomini. Avrete il cervello uguale agli altri, mi dispiace per voi aspiranti geni abbatto i vostri castelli di illusioni con un po’ di dispetto e rancore, ma infondo so o vorrei sapere il dato di fatto più grande: siamo tutti uomini, e cerchiamo solo dopamina.  
La voglia di sesso è carenza d’affetto. Io sono nel pieno di una carenza d’affetto perché sia chiaro l’affetto è comunicazione: le persone che ho intorno mi amano davvero, sono io che ho paura. E’ probabile che gli ormoni che produce uno sguardo siano simili agli ormoni prodotti dall’amore. Io ad esempio ho sempre paura di sbagliare quando parlo con qualcuno: su un filo di un  rasoio, un’ immersione : trattengo il fiato fino a quando non esco fuori ansimando, e magari qualcuno mi tira anche per il piede, mi dice che fai non avevamo finito: ma io avevo tanta paura di morire,  e ricapitolo con frenesia quello che ho visto nel fondale. Quante cose belle dieci cento mille non sono mai abbastanza ora le riconto dieci cento mille , aiuto e le cose brutte invece sono miliardi! Cavolo, dovrei smetterla di rischiare, ora mi metto qui, sulla spiaggia, e guardo da lontano le immagini di vita. Magari potessi farlo, ve lo giuro: amerei farlo. Ma mi è impossibile. La mia spiaggia è la mia psiche, e probabilmente non ci sto un gran che bene, sai come quando la temperatura d’estate è sempre una noia, che sulla sabbia ti senti afflosciare le membra e dentro all’acqua ti pare di ghiacciare tutto? La cosa migliore da fare e prendere coraggio. E’ muoversi nell’ acqua, sguazzare, come un pesciolino, e la corrente ti porta e tu sei la corrente. Così ti riscaldi con la tua energia, prendi fiato quando ti pare, ti fai trascinare ma dalla tua traiettoria, non anneghi, non ti geli.
Quanto è semplice la vita in metafore: questo è il mio problema cerco di essere ottimista: per tutto il discorso che faccio voglio avere la sicurezza logica di una salvezza alla vita, dunque inevitabilmente le mie spiegazioni hanno un lieto fine. Nessun lieto fine: sto sempre una chiavica. Non so che cazzo fare. Sono instabile quanto tutto ciò che è instabile un attimo mi pare di aver capito la strada un attimo dopo mi sento persa: la cosa peggiore è che nemmeno nei momenti di rassicurazione penso di star facendo la cosa adatta: la vedo da lontano, la capisco, ma dio mio quanto serve l’ esperienza per vivere bene così tanto che non ci credi. Magari, quando sei sulla spiaggia stai al caldo e sai cosa devi fare: ti butti nell’acqua.  Ma quante persone non lo fanno? Siamo tutti un po’ paurosi. L’ acqua è minacciosa fredda, poi tu sei ferma, quado sei fermo stai comodo. Mi sbaglio? Assolutamente.
I morti stanno fermi, l’ energia è stata fatta per noi, se noi sopprimiamo non sfruttiamo l’energia che abbiamo come possiamo pretendere di essere considerati
vivi?
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20\04\2015

Illudersi di poter definitivamente superare un disagio mentale è stato molto tenero da parte mia. Io sono una persona di natura confusa. Ho pensato tante volte di non saper pensare. Mi sono resa conto che non sono mai stata stupida: solo pigra. Pigra di mettermi in discussione e crescere: no non è orgoglio, è pigrizia, in quanto sapevo di poter riuscire dopo la messa in discussione. E poi cari miei diciamocelo, se non vi superate se vi deludete che cosa cambia? Siete uomini. Siete comunque e resterete sempre uomini. Avrete il cervello uguale agli altri, mi dispiace per voi aspiranti geni abbatto i vostri castelli di illusioni con un po’ di dispetto e rancore, ma infondo so o vorrei sapere il dato di fatto più grande: siamo tutti uomini, e cerchiamo solo dopamina.  

La voglia di sesso è carenza d’affetto. Io sono nel pieno di una carenza d’affetto perché sia chiaro l’affetto è comunicazione: le persone che ho intorno mi amano davvero, sono io che ho paura. E’ probabile che gli ormoni che produce uno sguardo siano simili agli ormoni prodotti dall’amore. Io ad esempio ho sempre paura di sbagliare quando parlo con qualcuno: su un filo di un  rasoio, un’ immersione : trattengo il fiato fino a quando non esco fuori ansimando, e magari qualcuno mi tira anche per il piede, mi dice che fai non avevamo finito: ma io avevo tanta paura di morire,  e ricapitolo con frenesia quello che ho visto nel fondale. Quante cose belle dieci cento mille non sono mai abbastanza ora le riconto dieci cento mille , aiuto e le cose brutte invece sono miliardi! Cavolo, dovrei smetterla di rischiare, ora mi metto qui, sulla spiaggia, e guardo da lontano le immagini di vita. Magari potessi farlo, ve lo giuro: amerei farlo. Ma mi è impossibile. La mia spiaggia è la mia psiche, e probabilmente non ci sto un gran che bene, sai come quando la temperatura d’estate è sempre una noia, che sulla sabbia ti senti afflosciare le membra e dentro all’acqua ti pare di ghiacciare tutto? La cosa migliore da fare e prendere coraggio. E’ muoversi nell’ acqua, sguazzare, come un pesciolino, e la corrente ti porta e tu sei la corrente. Così ti riscaldi con la tua energia, prendi fiato quando ti pare, ti fai trascinare ma dalla tua traiettoria, non anneghi, non ti geli.

Quanto è semplice la vita in metafore: questo è il mio problema cerco di essere ottimista: voglio per tutto il discorso che faccio avere la sicurezza logica di una salvezza alla vita, dunque inevitabilmente le mie spiegazioni hanno un lietofine. Nessun lietofine: sto sempre una chiavica. Non so che cazzo fare. Sono instabile quanto tutto ciò che è instabile un attino mi pare di aver capito la strada un attimo dopo mi sento persa: la cosa peggiore è che nemmeno nei momenti di rassicurazione penso di star facendo la cosa adatta: la vedo da lotano, la capisco, ma dio mio quanto serve lìesperienza per vivere bene così tanto che non ci credi. Magari, quando sei sulla spiaggia stai al caldo e sai cosa devi fare: ti butti nell’acqua.  Ma quante persone non lo fanno? Siamo tutti un poì paurosi. L’ acqua è minacciosa fredda, poi tu sei ferma, quado sei fermo stai comodo. Mi sbaglio? Assolutamente.

I morti stanno fermi, l’ energia è stata fatta per noi, se noi sopprimiamo non sfuttiamo l’energia che abbiamo come possiamo pretendere di essere considerati

vivi?

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Disturbi di personalità spiegati a qualcuno che capisce - perché non mi so spiegare-

. La mia gelosia mi si mostra duna come una vergine furiosa, è appiccicosa e la mia carne morbida forse mi ricorda che, nonostante lei, io mi amo, e sono amata.

Quanto tempo spenderò ancora  a fare cose che non mi vanno? Io non so cosa mi porta a non reagire come devo. Le persone che parlano per la mia bocca sono così tante che talvolta mi scordo pure i nomi. Ce ne sta una, non ce ne sta nemmeno una, capace di mandarmi il cuore in frantumi e di dirmi : basti a te stessa. Saranno sempre assetate di lacrime sparse per la troppa ricerca del niente. Cosa vado trovando in un mondo così ingannatore? Solo, l’interpretazione più riuscita dell’amore.

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sixpenceee

This was originally supposed to be a post about the boogeyman (top gif), but I stumbled upon more of Duane Michel’s sequence photography, and they took my breathe away. 

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forse una volta per tutte è finito lo strazio, e magari inizia pure un'amicizia.

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Senza di te starei meglio

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Tutto cio che amate di me è la mia apertura. Vi siete innamorati del mio essere fuori da ogni limitazione, pregiudizio, privazione. Ora guardatevi, patetiche, vi sembro stupida perche non seguo i vostri schemi. Mi faccio pure schiacciare io. Ma quanto siete cieche. In risposta alle vostre intimidazioni rompo le barriere del reale e amo agli estremi dell' immaginabile. Magari vi accorgerete di ci sono, magari no, poco importa. Io vivro. Vivro bene con me stessa e la mia arte. É vero come intuirete dalla mia capa di cazzo, sono artista. Sono artista Sono davvero artista. Io non giudico io ammiro Se supero questa posso uscirne davvero forte

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Ho ancora il suo odore addosso e sette giorni non posso resistere

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soprasott-o

Vi prego, qualcuno sia il centesimo a dirmi che sono ingrassata. Vi supplico. Non aspetto altro

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cereali

Non sei ingrassata sciocca, e poi non avrebbe importanza. Non sei ingrassata

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C'ē bisogno di coincidenza tra l'essere e l'apparire, nessuno dei due deve superare l'altro: se l'apparire supera vi e finzione, se l'essere non viene rappresentato vi e assenza di comunicazione; tra noi stessi e gli altri e tra noi stessi e il nostro io.

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Ah l'amore l'amore Non é altro che una scusa per essere felici

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Quanto è sensibile e stupido, l’animo umano. E’ un povero illuso che si emoziona per tutto ciò che è ovvio e banale, e trema e scalpita, nascosto dalla ragione, che incombe su di lui come la morte o, ancor peggio, come un giudizio.  Anche lei, patetica, ipocrita, perbenista, la ragione non fa altro che far inciampare i desideri ma il più delle volte inciampare negli stessi, e  li ostacola fino a farli diventare proibizioni a meno che non siano loro a vincere. E non parlo di bigottismi o moralismi vari, quelli sono molto più rispettabili poiché a conoscenza della loro infondatezza quasi se ne fanno vanto. Io mi riferisco a tutto ciò che pensiamo di pensare,quelle stupide scuse che creiamo, pensieri artefatti e non spontanei che non sono altro che un muro di cartapesta che cerca di coprire i nostri desideri, rendendoli opachi, ma mai oscurandoli. E quindi stiamo in mezzo, infastiditi da entrambi i lati, e per la nostra smania di controllo rimaniamo in bilico per ore senza decidere se dar ascolto al giusto o al vero.

E’ colpa nostra, d’altronde. Se solo non ci fossimo convinti che appartengono a due cose diverse, ora come ora potremmo accedere al giusto ed al vero come fosse la nostra strada naturale, e invece provochiamo frane, costruiamo ponti e, soprattutto, mettiamo un grosso bivio con due mete ugualmente fatali. Siamo così bravi a complicarci le cose, che ne abbiamo fatta la nostra ragione di vita. Da piccoli le complichiamo a noi stessi e poi, quando non ci basta più il nostro spazio e siamo ormai un groviglio, facciamo guerra a quelli che stanno attorno. Alla nostra famiglia, e dopo averla aggrovigliata per bene, insieme a lei facciamo guerra alle altre famiglie e poi insieme facciamo guerra alla città e poi alle altre città poi alla nazione poi al mondo intero e poi chiediamo,  urlando verso il cielo, se per caso c’è qualcuno che vuole attaccarci. Urliamo ma nessuno ci sente, siamo dei poveri patetici esseri umani in cerca di qualcos’altro da distruggere solo perché terrorizzati di essere distrutti. D’altronde è comprensibile,  per noi c’è la morte. Per noi c’è la morte più di quanto non ci sia per l’ acqua,  per l’ aria, per la terra per il  globo intero, la morte ci ama e ama ancor di più le specie più piccole di noi  e ci rincorre, e  noi scappiamo, lungo tutta la nostra intera e piccola vita.

  Non vi sentite minuscoli? Eppure vi assicuro, passa subito. Basta pensare a qualcosa di ancora più grande, a qualcosa di ancora più immenso e vasto di quello di cui leggete prima, all’universo, alla vita, alla luce, e basta rendersi conto che noi possiamo parlare di tutto questo perché  nella nostra minuscola testa racchiudiamo tutte queste grandiosità.

E questo è perché voglio fare neurologia. 

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