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Atelofobica.

@laragazzadagliocchidismeral-blog

Atelofobia: paura di non essere abbastanza o di essere imperfetti. | Tatiana | Italy, Trient | Harry Potter | Hunger Games | J.K. Rowling | John Green | la musica mi aiuta | ho una migliore amica perfetta | ho un migliore amico fantastico | se avete bisogno di consigli, sono qui per aiutarvi | So cosa significa sentirsi soli | Poi trovi quella persona che stavi aspettando, un po’ strana come te, un po’ sola come te, che ti capisce e sai che finalmente sei salva. | Cambiare umore per una sola parola.
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Eravamo a letto, sotto le coperte e fuori c’era una giornata fredda d’inverno. Avevamo appena finito di fare l’amore e lei, come sempre, con quegli occhi castano scuro, mi continuava a guardare, mentre io cercavo di distogliere lo sguardo dal suo viso. I suoi occhi sono come una magia, mi fregano sempre. “Sei bellissimo, lo sai?” disse con voce calda e in cerca di qualcosa. Non me l’aveva mai detto in quel modo, ma sembrava come se quella frase significasse qualcosa in più. “Non me l’avevi mai detto dopo che avevamo finito di fare l’amore, sai?” risposi. “Forse perchè non ti avevo mai visto così..” replicò con un piccolo sogghigno, simile ad un sorriso triste. “Così come?” chiesi fissando il muro cercando in tutti i modi di non guardarla negli occhi. I suoi occhi sono come una droga, mi fanno venir voglia di baciarla e una volta iniziato, non riesco a fermarmi. Le sue mani passarono dal mio petto ai miei occhi, in modo da oscurarmi la vista e lentamente il suo corpo si spostò sopra il mio. “Cosa vedi?” mi chiese. “Niente, mi tieni gli occhi coperti, quindi niente” risposi con una piccola smorfia, quasi divertito. Mi baciò sulle labbra e appena finì quel bacio, cercai di rubargliene un altro bacio, ma fece opposizione e sempre con le mani sopra i miei occhi, mi disse: “Stai fermo e tieni chiusi gli occhi..”. Subito dopo, con le unghie della sua mano, mi graffiò il petto. “Aia!” esclamai, ma lei continuò a tenermi fermo e con gli occhi chiusi. Infine, quando quel lieve dolore sulla mia pelle stava sparendo, mi chiese cosa avessi sentito. “Fastidio” risposi con un tono di voce quasi arrabbiato anche se non lo ero. Le sue labbra baciarono prima la mia bocca e poi, dolcemente, il mio petto, ma non appena finì di baciarmi, mi graffiò una seconda volta. Così, con un po di forza, le tolsi le unghie dal mio petto, le bloccai le mani prendendole i polsi e così mi ritrovai davanti alla sua faccia. Le mie mani bloccavano le sue, i nostri corpi erano nudi e vicini, il suo profumo lo sentivo quasi mio e il suo viso era immerso in un pianto di lacrime che non emettevano rumore. Piangeva in silenzio, come faceva sempre. “Piccola.. Perchè stai piangendo?” le chiesi guardandola, per la prima volta, da quando avevamo finito di fare l’amore, negli occhi. I suoi occhi sono di un castano scuro e non hanno una descrizione particolare, sono gli occhi più belli che abbia mai visto. “Perchè sei un coglione e io ti odio” disse liberandosi dalle mie mani che si erano fatte più leggere e cominciò a tirarmi pugni sul petto. La bloccai una seconda volta e con un po di forza e un po di dolcezza, la feci scendere dal mio corpo, ritrovandoci così nudi e faccia a faccia. Le lacrime non le smettevano di scendere e i suoi occhi erano così lucidi, che sembravano quasi brillare. La baciai e la baciai ancora. “Perchè sarei un coglione?” le chiesi guardandola sorridendo. “Perchè mi sono fottutamente innamorata di te..” disse come se fosse una colpa, innamorarsi. “..Sai, i graffi che ti ho fatto sono nulla in confronto a come mi sento ogni volta che mi ripeti che fra poco partirai per Londra… Mi lascerai sola contro tutti. E ho paura. Si, paura di dover dire addio alla persona che mi fa stare bene anche quando è arrabbiato. Sono fottutamente innamorata di te.” continuò. In tutto quel discorso i suoi occhi color castano scuro, sembravano spenti, ma erano bellissimi. La abbracciai, le sorrisi e dopo averla baciata e averle asciugato le lacrime, la guardai un’ ultima volta in quella magia, che erano i suoi occhi, le baciai il petto sinistro sussurrandole, piano, “Ti amo anche io”.

ricordounbacio (via ricordounbacio)

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Forse è questa la vita, tanta sofferenza e dolore, tanti brutti giorni e molte lacrime, voglia di scappare da tutti, paura di non essere all’altezza delle aspettative, paura di mettersi in gioco e dimenticare. E forse la gioia è solo un intervallo che la attraversa, la vita. Un’ effimera illusione che ci sfugge ogni volta che pensiamo di averla raggiunta. Perché la felicità è così breve, non puoi dire di averla afferrata, che l’hai già perduta. E non mi rassegnerò probabilmente mai a questo, sono così. Sono tanta nostalgia del passato, e forse è questo che condanna il mio presente, perché non vivo mai il momento mentre lo potrei fare.
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