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Riflesso nel mondo, d’improvviso io, inflessibile, indomito, mi faccio amante della leggerezza. Una singolarità dell’universo che accoglie e mette in discussione teneramente tutte le sfocature del mio pensiero, un’intesa senza tempo dove faccio passi verso me stesso di cui non comprendo mai bene il significato, poco importa, forse è proprio lì che si forma un coagulo di salvezza. Un silenzio dove tutte le mie parole si sono accumulate per costruire un segreto nel cuore stesso di questo giorno, prenderti tra le mani ed accettare tutta l'instabilità che mi regali. Il rumore del tuo sesso arriva e invade la mia testa, mi rimprovera per tutte quelle economie che hanno provato ad arginarlo.

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L’ignoto mi prende sempre per mano, quando io invece spesso alla gola. Eventi che non si possono addomesticare, dove l’energia si coagula in una sequenza di stati imprevedibili quanto ineluttabili, incauti, violenti. L’ultima parola non esiste, quella è roba da romanzi a lieto fine. Solo la conoscenza può farti fare amicizia con un’altra notte. Nulla è vano, tutto è necessario. La potenza viene a bussare alla mia porta perché sa che mi troverà pronto a spogliarmi di ogni risentimento, la capacità è nel perdono che riesco a dare al mio sangue senza necessità di espiazione. Intendiamoci, non è mai stato facile, sono nato buono, e qualcosa di quel buono è rimasto dentro me, ma la pratica mi ha tolto dall’imbarazzo di asservirmi a un’idea di salvezza patetica. Stelle e fango, amore e privazione, niente potrà mai distogliermi dalla voglia di riconoscere la tenerezza nel vincere ancora la luce di un'alba.

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Community Label: Mature: Sexual Themes

La protervia di questa luce ancora d’inverno, che senza misericordia schiaffeggia di primo mattino le vetrate chiuse. Ascolto il tuo pensiero farsi pelle, il rumore chiaro e umorale del tuo sesso indocile si accavalla nella mia testa, e il giorno si fa d'improvviso un lavoro di scintille. Non c'è soluzione, se non ricacciare ogni parsimonia e spalancarsi alla poetica di una carne desiderante che invoca il candore erotico dell'alba. Portarmi in dono le tue cosce, i tuoi fianchi, la tua fica vestita di pudore. La geografia del tuo ventre spezza i miei occhi e il mio timone, si fa deriva nelle mie vene, evidenza imperiosa e insopprimibile con cui faccio naufragio nella terra del tuo corpo. Ogni cosa di te sovverte il dubbio e lo trasforma in bramosia. Non esistono parole sterili messe in croce, ognuna sgrava e rende transitorio anche l’eterno. Tutte mi rubano l’oblio e impongono attenzione, sovvertono ogni dubbio facendone ardore. Niente è più neutrale, il sangue si coagula nel desiderio più duro che la tua acqua invade.

Community Label: Mature

Sexual themes

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È quasi l’alba, la luce tenta di farsi largo tra le fessure della tenda. Lentamente riprendo la presenza, il senso, la misura del tempo. Carezzo a piedi nudi il pavimento di legno, l’intemperanza della carne sfida nuda la gravità mentre le idee si sparpagliano ridendo per tutta la stanza. Il corpo si fa avanti impudente, eccedenza pesante e indisciplinata tra me e il pensiero scarmigliato di te. Intransigente, illetterato, non riesco a distoglierlo dalla preistoria del suo sangue. Tutto si fa protervia in quello svelamento subitaneo ai miei occhi, pelle tesa come il destino nell’ostensione pudica di quel corpo di luce cagliata. Sentirne la materia sotto le unghie è un’immagine che disturba l’esistenza stessa delle parole e infonde luce a tutta la stanza. Forse le parole  desiderano? Stamani le lascio imperversare tra il profumo di caffè, il respiro degli alberi e questa brezza mattutina che ne accoglie quelle orfane e le concede ai disastri della carne. Voglio insinuarle come mani nude tra il rosa e lo scarlatto di quei convolvoli lucidi arati dallo stupore, carnalità opalescente che preme violenta contro il pensiero e lo invade, un colabrodo di luce irrimediabile che vince tutto il mio sangue più duro.

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