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Be your revolution

@guerraintesta / guerraintesta.tumblr.com

Vanessa, 21 anni. Occhi marroni insignificanti, cuore grande e una guerra in testa. Auricolari sempre nelle orecchie, sguardo perso tra le parole di un libro. Lei è paura, libertà, sogni. Tutti chiusi in un cassetto. E' passione repressa, per paura di essere giudicata. Maglioni larghi e capelli raccolti, labbra sempre socchiuse in attesa di un bacio. Non sorride spesso, chi piange troppo come lei non si lascia andare alle emozioni positive. E' il vento d'inverno, rivoluzione che tarda sempre ad arrivare.
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“E non era vero che “ogni riccio, un capriccio”. Per ogni tuo riccio si scatenavano dieci tempeste. Però eri buona. Dovevi credermi quando ti dicevo: “sono tuo padre, decido io.” Tu la chiamavi dittatura, io speravo fosse protezione.”

— Lettera di un padre alla figlia morta al Bataclan.

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“Mi piace il modo in cui diventi “Parigi” quando io voglio fuggire.”

— @aerdnA77, twitter

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“Volevo solo dirti che la Costa Azzurra senza noi non è un granché, compare il mare ad ogni curva ma ogni spiaggia sembra vuota senza te. Si stava meglio quell'inverno a passeggiare ai piedi della Torre Eiffel, e non vorrei morire a Saint Tropez o alle Seychelles, ma sotto il cielo grigio di Parigi con te.”

— Parigi, Emis Killa.

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Io cerco sempre di comunicare qualcosa di non comunicabile, di spiegare qualcosa di inspiegabile, di parlare di ciò che ho nelle ossa e che soltanto in queste ossa può essere vissuto.

Franz Kafka, Lettere a Milena

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Anonymous asked:

Difficile definirti. Non direi che i tuoi occhi nocciola siano insignificanti (e non perché li ho dello stesso colore), è lo sguardo che attira e colpisce, mai gli occhi per quanto belli. Da quello che condividi sembri una ragazza romantica, che scruta nel buio se arrivi quel principe azzurro un po' stronzo (quelli per bene in fondo non vi piacciono, seppur rassicuranti). Quello che scrivi colpisce i ragazzi, quello che non dici è ben leggibile dagli uomini. C'è un fuoco, che cova là sotto...

non so chi tu sia e non credo davvero tu possa conoscermi, ma, contro ogni aspettativa, hai fatto centro.

il mio ultimo tatuaggio. forse perché davvero c’è un fuoco che cova.

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