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“Eppure avevo imparato a stare da sola: avevo le mie giornate organizzate, le mie amiche e stavo bene. Poi, però, sei arrivato tu che, con una forza sovrumana, mi hai stravolto tutto, mi hai fatto innamorare. Peccato che con la stessa forza te ne sei andato, lasciandomi qui da sola a ricomporre i pezzi della mia vita”

Shewaitsforlove (via shewaitsforlove)

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Leggo e rileggo tutti i messaggi che mi mandavi, a quanta dolcezza avevi verso di me, a come mi facevi ridere anche se pochi secondi prima non ti volevo vedere più, a come mi amavi e a come mi guardavi con quegli occhi che io mi ci perdevo dentro. Ecco, tutto questo mi manca. Dove sei? Ti sei nascosto? Forse devo solo venirti a trovate? No! Tu te ne sei andato, hai preso tutto con te, anche il mio cuore.

laragazzacongliocchiazzurrocielo (via laragazzacongliocchiazzurrocielo)

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Un giorno, mentre mi hai abbracciata mi hai chiesto perchè mi batteva così forte il cuore. Che domanda stupida. La risposta la potevi trovare ovunque. Nei miei occhi che brillavano di felicità, quando stavo accanto a te. Nel mio sorriso. Nelle mie mani e gambe che tremavano. Ma tu hai preferito andartene. Hai preferito non conoscere la risposta. Hai preferito ignorare la realtà.

Promesseenonmantenute (via promesseenonmantenute)

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thebluewolfs
E adesso sono in quello stato in cui tutto sembra andare bene. Ma non va bene un cazzo, davvero. Perché mi fermo a pensarti e magari sorrido, magari mi accorgo di ciò che sto facendo e penso ad altro. Perché la memoria a volte mi sembra non averla. Perché i giorni passano così, come per scherzo. Perché torno a casa stanca, dolorante, senza sapere il motivo. Perché i tuoi baci, quelli veri, con passione, mi rianimavano. Perché non riesco più a scrivere come voglio. Come sono sempre riuscita a fare. Perché se non ci sei tu, un po’ non ci sono nemmeno io.
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-Ero innamorata di te, e avrei fatto qualunque cosa per averti. -Ed ora? -Ora cosa? Tu hai scelto lei, ed io, per una volta, ho scelto me stessa. -Oh. -Niente “oh”. -Cosa vuoi che dica? -Vorrei avere delle scuse magari. -Per cosa? -Non so, per la tua vigliaccheria magari. -Mi stai dando del vigliacco? -Perché, non è così? -Non mi sembra. -Sembra a me però. -Spiegami perché sarei un vigliacco. -Perché hai scelto lei non appena hai capito che sarebbe stata la via più facile. -Non è vero. -Sì che lo è, lo sai anche tu. Hai scelto lei per non dover soffrire, per non prenderti delle responsabilità e per dar soddisfazione al tuo stupido ego. -Sei tu che hai sempre detto di essere migliore di me, dunque di cosa ti stupisci? -L'ho detto, l'ho pensato e lo penso ancora. Ma questo non significa nulla: l'amore non è una questione di meriti. -E invece. -Nessun “invece”. Magari è vero, magari sono migliore di te e non mi meriteresti, ma questo non ha mai contato nulla. -Per me ha sempre contato tutto invece, guarda un po’. -In che senso? -Nel senso che tu sei migliore di me, l'ho sempre pensato anch'io. L'ho capito la prima volta che mi hai sorriso come nessuno aveva mai fatto. Tu sei migliore di me, lo sarai sempre. E questo sarà sempre un problema. -Stronzate. -Stare con te avrebbe fatto male ad entrambi. -Perché mai? -Perché tu saresti stata innamorata di un idiota che non ti merita, ed io sarei stato innamorato di qualcuno che avrei potuto solo far soffrire. E avevo già fatto abbastanza. -Quindi hai preso e te ne sei andato per paura di farmi del male? -Già. -E cosa pensi di aver fatto finora? Cosa pensi di star facendo adesso? -Ma questo dolore finirà. -Ma ci sarà stato, me l'avrai comunque inflitto. -Ma una volta finito tu sarai ancora qua, io sarò ancora qua, e nessuno sarà infelice. -Ma nessuno sarà stato comunque felice. -Mi dispiace, per me è più giusto così. -E a me, non hai mai pensato? Non hai pensato che forse non mi sarebbe fregato un cazzo di soffrire? Che forse l'unica cosa che volevo nella mia vita era averti accanto e tu hai impedito che accadesse? -Sì, ci ho pensato. -E? -Ti ho già detto ciò che dovevo dirti. Se anche avessi scelto di amare te, la cosa si sarebbe poi ritorta contro entrambi. -Perché ora si può “scegliere” di amare qualcuno? Non sarebbe più facile dire che mi amavi ma non avevi uno straccio di forza per farlo? -Sì, forse sì. -E questo come dovrebbe farmi sentire? -Non so. Mi dispiace, ma la strada che ho preso ha portato a ciò a cui doveva portare. -Ovvero? -A me e te che possiamo guardarci negli occhi senza paura che tu soffra a causa mia. -E se ti dicessi che non è così? E se ti dicessi che sono solo stronzate e che ti amo ancora? -Ti direi che sì, sono solo stronzate. -No, non funziona così. -Cosa vorresti che facessi? -Vorrei che per una volta ti prendessi una cazzo di responsabilità. -E sarebbe? -Me. -Te? -Sì. Sceglimi, scegli di amarmi, scegli di stare con me. Sceglimi. -Non posso. -Ti sto implorando di farlo. -Non l'ho fatto allora e non lo farò adesso. -Non soffrirò, e se soffrirò, sarà la più dolce sofferenza della mia vita. -Non puoi saperlo. -Invece sì. Perché ti amo, e l'amore può permettersi tutto. Tu mi ami? -Sì. -Allora puoi permetterti di scegliermi.

mailmiocuoredipietratremaancora.tumblr (via mailmiocuoredipietratremaancora)

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Non era questa la fine che mi aspettavo, cosi per caso, senza più nessuna risposta, senza più nessuno sguardo, senza più nessuna parola, te ne sei andato e non mi hai detto nulla,

non mi aspettavo questa fine, in verità non me la immaginavo proprio.

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Una volta quando ero piccola vidi un mio caro amico piangere, mi avvicinai a lui e invece di giocare passammo il pomeriggio abbracciati mentre io lo consolavo. Qualche anno dopo sarei stata io a stare male, ma ancora non lo sapevo. Quando fu il mio momento però non avevo nessuno da stringere, mi dovetti stringere da sola.

Iloseyouagainfriend (via iloseyouagainfriend)

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Lui non è come te, però ha i tuoi stessi occhi. Forse gli stessi proprio no, sono un po’ più… no ecco forse sono meno azzurri, però si illuminano mentre mi guarda quindi va bene così. Mi bacia spesso, anche al supermercato. Tu non lo facevi mai. Dicevi che erano cose solo per noi e mi baciavi al buio di una stanza, però mi baciavi piano. Lui invece sempre un po’ di fretta. Ha questa urgenza di avermi, di sentirmi. Chissà se mi sente tanto quanto ti sentivo io. Siamo stati in un parco abbastanza grande che ci stavano bene tutti i pensieri fatti in due. Non avrebbe dovuto ricordarmi per niente il silenzio sul divano di casa mia, una mano sul ginocchio, la testa sul tuo respiro . (Vivevo dei respiri tuoi. ) Straparla spesso sai? A volte bestemmia anche, e quante parolacce che dice. Dice che dovrei lasciarmi andare un po’ di più, scrollarmi l'ansia da dosso. Dice che dovrei affrontare le mie paure con coraggio. Ed ha ragione, ma che ne sa lui di tutte le paure che ho da quando te ne sei andato tu? Cosa ne sa che ho avuto fiducia in un altro una sola volta nella mia vita, che ci ho sperato tanto una sola volta, ci ho lasciato il cuore una sola volta e poi indietro non l'ho avuto più? Niente, e quindi rido. Rido tanto con lui. Tu mi facevi sempre ridere tanto però con te piangevo anche tanto. Lui si prende cura di me, le lacrime me le asciuga però poi non mi consola come facevi tu, non mi stringe forte a sè, mi bacia la fronte ma poi non mi sposta i capelli, e allora a che serve? Io credo di amarlo, però ogni volta che sto per dirglielo mi torni in mente tu e mi sento come un traditore qualunque. Io credo di amarlo quando mi fa un sorriso d'incoraggiamento anche per cavolate. Io credo di amarlo quando mi guarda attento, quando mi abbraccia in silenzio, quando non c'è bisogno che dica di averne bisogno che lui è lì pronto a regalarmi una carezza e un fiore. Credo di amarlo da quando ha scoperto che mi piace leggere e ha comprato un libro al mese da mettere nella sua libreria, lui però non legge mai. Tu leggevi sempre ma le frasi più belle non me le hai mai dedicate.

Io credo di amarlo, però vedi quanto male mi hai fatto che ogni volta che penso all'amore penso a quello che mi hai tolto tu e non so più amare.

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“Ho iniziato ad odiarti perché te ne sei andata. Ma non era odio, no. Era rabbia. Ma neanche. Era rimorso, colpa, stanchezza, delusione. Era nulla. Ecco. Era quello che avevi lasciato: nulla. E faceva male. E fa’ male.”
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