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@crollosenzafarerumori-blog / crollosenzafarerumori-blog.tumblr.com

“Fissiamo i soffitti mentre i pensieri ci distruggono.”
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Qualcuno diceva “Com’è bella quella ragazza” E tu stavi lì, in un angolino, lo sguardo verso il basso, l’espressione triste. Non era invidia. Erano complessi d’inferiorità. Nella tua mente la frase si era trasformata: Lei è bella, tu no. Ogni complimento fatto a un’altra ragazza diventava una piccola sofferenza. Allora ti guardavo e ti dicevo “sei bellissima”. Tu non mi guardavi e facevi un sorriso triste. “Lo dici solo per consolarmi”. Non ci credevi mai, e io mi arrabbiavo. Pensavo non ti bastasse essere bella per me. Mi sbagliavo, perchè quando ho smesso di dirtelo, tu hai smesso di mangiare. Ti prendevo in giro, dicevo “sei la ragazza col polso più piccolo del mondo”. Poi un giorno mi sono accorto che quel polso era davvero troppo sottile. Mi sono accorto che se ti passavo la mano tra i capelli me ne restava sempre qualcuno tra le dita. Mi sono accorto che la tua pelle sembrava trasparente e si vedevano tutte le vene. Mi sono accorto che anche il più piccolo urto ti procurava un livido. Mi sono accorto del 43 sulla bilancia e volevo sprofondare. Ho visto come gli altri ti sforzavano di mangiare, ti aggredivano quasi, il tuo sguardo perso, sembrava che non mangiavi apposta per fargli un dispetto. “Ti cadono i Jeans. Forse hai preso una taglia troppo grande..” “Sono una 38. Mi fa male la schiena. Faccio fatica a fare qualsiasi cosa.” Ti contavo le costole senza problemi, le clavicole fin troppo sporgenti, spigoli di ossa ovunque. Occhiaie troppo profonde, unghie che si spezzavano. Un 40 su quella bilancia e i tuoi occhi che urlavano: salvami. “Sei bellissima” e quella volta hai pianto. Ho raccolto il mio coraggio, ripetendomi che si poteva ancora fare qualcosa. Mi sono impegnato. Ho giurato a me stesso che non ti avrei mai sforzata. Ho preparato un piatto grande, ti ho detto ” questo è per noi due, mangiamo assieme”. E forse quel cibo condiviso ti sembrava più buono e hai mangiato un poco. “Stasera andiamo a mangiare la pizza?” “Domattina ci prendiamo un gelato?” “Mangiamo le patatine sulla spiaggia?” ” Cuciniamo un dolce assieme?” Sembravano stupidaggini, ma tu mangiavi di più. Sorridevi di più. Ti sei lasciata salvare. Non è stato facile, sono passati due anni e la bilancia ora segna 45. Ancora lotti, ancora c’è il pericolo di sfiorare quell’orrenda malattia. Anoressia. Ma io so che siamo più forti noi. Che alla fine quello di cui avevi bisogno era solo una persona che si prendeva cura di te, e ti amava nonostante tutto. E ho capito che certe guerre possono essere vinte, se le si combatte assieme.

Non riesco a smettere di piangere..

le cose belle…

porcodio,le lacrime.

Piango anche io. Oddio é bellissimo.

Senza parole.

(via ludovii)

Le lacrime!

oddio

Piango

Reblog all’infinito.

rebbloggero` per sempre.

è la cosa più bella che io abbia mai letto.

si emh piango

"Poi un giorno mi sono accorto che quel polso era davvero troppo sottile. Mi sono accorto che se ti passavo la mano tra i capelli me ne restava sempre qualcuno tra le dita."

"E ho capito che certe guerre possono essere vinte,se le si combatte assieme".

Avremmo tutti bisogno di qualcuno così

I brividi

(via promettimiditornare) Lo rebloggherò per sempre. Persone come rickycasablanca sono ciò il mondo avrebbe bisogno. (via ora-sono-una-guerriera)

Non rebloggo mai i miei post, ma volevo ringraziare tutta la gente che ha scritto sopra ♡

❤️

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No. Non riesco ad amarmi. È più forte di me. Non posso farci niente. Okay, ho smesso di fumare. Smetterò di farmi del male. Ma quel che sono.. Mi fa schifo. Non è colpa mia. Ci ho provato davvero a divertirmi.. Però.. Non lo so, ad un certo punto mi sono ricordato di essere brutto. E volevo solo sparire. Poi ogni fottuta volta c’è qualcuno che parla d’amore, una ragazza che mi guarda e che mi fa complimenti o che comunque ci prova. Cazzo! Vorrei riuscire a considerare l’idea di andare avanti. Ma cazzo. Io voglio solo quella trimona di persona che non posso avere. L’unica persona che non posso avere, la voglio. E cazzo. Sono stanco di pensarla in continuazione. Mi crolla sempre tutto. Che palle sti sbalzi d’umore. Rileggevo ciò che ho scritto prima e a stento mi riconosco in quelle parole. Vorrei tanto leggere una sorta di manuale d’uso, un libretto delle istruzioni su di me. Perchè credetemi se vi dico che non mi conosco. Credetemi se vi dico che non so nulla di me. Cambia tutto così in fretta nella mia mente. Sono un casino.

unmotivopervivere (via unmotivopervivere)

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La sigaretta fumata di nascosto mi manca. Per una sigaretta ci si nascondeva da tutto e da tutti. Comprate a società e poi litigare per chi doveva portarle a casa, nessuno voleva rischiare. Eravamo ancora “brave ragazzine”. Col tempo da una mezza sigaretta ogni sabato sera si è passati dopo tempo ai pacchetti, che venivano sterminati ogni sera. Costavano pure di meno… Si usciva e poi solito posto, soliti amici e solita luna. Ricordo la paura mischiata al fumo, l’ansia, ma è come se tutto ciò rendesse quella sigaretta ancor più buona…. ma non me ne accorgevo. Spruzzata di profumo e gomma da masticare… ma avevi paura lo stesso. Ora si fuma di più, quando voglio,dove voglio … ma non è la stessa cosa, quando si rischia, tutto è più affascinante, perfino una sigaretta a 15 anni,con la tua migliore amica e poca luce.
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Ora mi sento come se stessi aspettando qualcosa che so non arriverà mai. Perché adoro illudermi e sperare, ti senti più vivo mentre lo fai.

Charles Bukowski (via iamafuckingwarrior)

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