è tantissimo che non scrivo qui, è tantissimo che non scrivo una poesia. qualche giorno fa ho ammesso ad alta voce che scrivere poesie è stato per me sempre relegato a un periodo della mia vita; finito quello, finita la poesia. è davvero così, o me la sto raccontando?

il tempo passa così velocemente che è tutto confuso, concitato e poco intenso, semplicemente non riesco a trovare più qualcosa che mi prenda a cazzotti, qualcosa di viscerale, che mi faccia smettere di pensare al tempo che passa.

sto sprofondando sempre di più nell’ombra di me stesso, mi allontano lentamente da tutto e da tutti, i contorni si fanno sfocati, i suoni si attenuano, non sento nemmeno più la mia voce. Sento solo un livido e permanente senso di colpa, verso tutto e tutti, penso che chiunque io incontri ce l’abbia con me, qualsiasi cosa faccio credo che sia sbagliata, non riesco a smuovermi da questo torpore che mi assale. Passo le giornate a chiedermi se ho fatto qualcosa di sbagliato verso qualcosa o qualcuno. In tutto questo, non ho soldi (o forse coraggio) per andare da qualcuno e farmi aiutare. 

sbagliato

sbagliato, sempre tutto sbagliato

potevi fare di più, fare di meno, scrivere di più, scrivere di meno, più preciso, meno preciso, meno confuso, meno arzigogolato, più semplice, butta in caciara, allunga la broda, metti qua metti là, hai ignorato il commento, l’hai lasciato, non l’hai cancellato, mandami una versione più pulita, mandami quello mandami questo, questo non è un buon lavoro. 

QUESTO. NON. E’. UN. BUON. LAVORO. 

e il tuo qual è? il tuo è stato un buon lavoro o no? 

sono in una trappola in cui non posso esprimermi perchè il tempo che ho lo impiego ad esprimermi male in un linguaggio che non mi appartiene quanto io appartengo a lui. La settimana prossima dovrebbe crollare la più grande, e allo stesso tempo stretta, gabbia mentale in cui io sia mai stato. 

Io vorrei solo sparire.