“cresciamo insieme.”

“I love you. Infinitely and inexpressibly. I’ve woken up in the middle of the night and here I am writing this. My love, my happiness.” –  Vladimir Nabokov, from a letter to Vera (January 19, 1925), featured in “Letters To Vera” by Vladimir Nabokov (Russian, 1899-1977)

Questo è un esercizio di immaginazione per dimenticarci per tre minuti di quella cosa bruttissima a cui pensiamo continuamente. Istruzioni: ad ogni / fate un respiro lunghissimo, come quelli che vi chiede di fare la dottoressa quando vi visita. Se questo esercizio non vi serve oggi, salvatelo per dopodomani. la punta scura dei collant / le acconciature senza occasioni / una mano che involontariamente rimane sospesa vicino al corpo, mentre l'altra tiene una tazza di tè / una macchia di sugo sulla maglietta / un divano vuoto / delle persone appoggiate alla ringhiera del balcone viste mentre anche tu stai appoggiato alla ringhiera in balcone, alla stessa altezza / la parte alta e scura dei collant / la mano che copre un colpo di tosse / la mano che copre gli occhi chiusi e stanchi / la mano che copre i seni nudi / la mano che copre il naso che sanguina in un batuffolo di ovatta / la fila di bagnoschiuma diversi in fila sul bordo della vasca nelle case di studenti / un sacchetto per la spazzatura appeso alla maniglia della porta / una foto grande di te, grande come un borsone per il weekend o come un libro aperto / il pensiero innocuo e innocente che sotto le città ci sia il mare.

vali tvb

F. Scott Fitzgerald, The Great Gatsby. (via no-one-tells-me-who-i-love)

È tutto così facile nei sogni Non esiste la distanza Non esiste il tempo Esistiamo solo noi.

Scritta da me (via volevoimparareavolare)

tu sei la donna che vorrei vedere ridere accanto alla mia vita ma soprattutto sei la persona con cui voglio condividere le lacrime sei quella a cui voglio asciugare le guance l'unica a cui offrirei l'appoggio delle mie spalle migliori

tu sei la donna che vorrei vedere a colazione ogni mattina ma soprattutto sei la persona a cui offrirei l'ultimo caffè rimasto in casa che per tirarmi su a me che per svegliarmi per svegliarmi per sempre a me basta guardarti bere il caffè

tu sei la donna con cui vorrei uscire la sera ma soprattutto tu sei la persona con cui vorrei rientrare a casa ogni sera.

Gio Evan

è una formula matrimoniale latina, pronunciata dalla sposa allo sposo e significa 

“Dove tu sei, lì io sarò.”

(via erunames)

Sigmund Freud (via philopsychia)

deep texts here