10 giugno 2017
Galeotta fu la panchina per quei due ragazzi che con un bacio sigillarono il principio di un amore.
Galeotta fu la panchina per quei due ragazzi che con un bacio sigillarono il principio di un amore.
Ancora dieci minuti e compierò 17 anni. Quando ero piccola sognavo spesso questo momento; mi immaginavo bellissima, una quasi donna sicura di sé, una di quelle che non si fa mettere in piedi in testa da nessuno. Mi immaginavo coi capelli lunghi e rossi, un sorriso luminoso e il rossetto rosso. Ma adesso, alla soglia dei miei 17 anni, vorrei soltanto sentirmi apprezzata per quella che sono; vorrei qualcuno che ami i miei occhi da bambina.
Mi piace illudermi che tu ti rivolga a me; mi fa bene.
Menomale che esiste il sesso, gli occhi grandi, e le labbra morbide da baciare.
Il mio problema è che cerco amore in chi non ne ha.
e non imparo mai
Forse ho solo bisogno di dormire
È notte. Penso; chissà a chi, poi. Preferisco scrivere qui, intrappolare i miei pensieri in poche righe disordinate; mi basta.
Il mio problema è che, semplicemente, canalizzo tutto. Un sapore, un odore; una sensazione, un'emozione, un'espressione. Ogni singolo splendore, anche opaco, perché canalizzo l'empietà , ma anche un bacio. Quasi come se il mio corpo, se la mia anima lo sapessero, lo desiderassero, lascio entrare ogni singola particella di vita, cosicché possa farne un sentimento. È inusuale, ne sono cosciente; ma è il sintomo della mia empatia.
The worst thing in life is that empty silence after an argument.
Stelle. Ghiaccio. Neve. Tremo, è un sussulto. Un ardore lieve. Il cuore quasi palpita; l'anima teme per la propria incolumità . Chiedo venia, è tutto confuso; forse una parvenza d'amore.
//Curi//
È successo di nuovo: ti ho pensato troppo. Mi basta poco; un ricordo sbiadito, una foto, un sorriso, una melodia sfocata. Mi basta guardarmi il polso, dove ancora porto il tuo elastico; lo custodisco gelosamente, quasi fosse un segreto. Tu sei il mio segreto, un fiore raro; mi manchi da non respirare, mi manchi da annebbiarmi la vista. Ma tu non mi pensi, forse hai già un'altra; e io? Ancora una volta, guardo il mare.
— Alessandro D'Avenia
È che le percepisci, le mancanze; in uno scatto sbiadito, in un filtro di instagram non usato, in un sorriso di cui ricordi ancora il sapore. Le mancanze sanno di tristezza, di nostalgia; quel vuoto incolmabile che si cela dietro ad un ritorno mancato. E non parlo solo di persone; parlo di luoghi, di mare, di suoni, profumi e sapori, di casa. Parlo di Lei, la mia Lei. La mia terra, la mia isola. Perché le mancanze non sono illusorie; sono il frutto di una percezione.
Per me l'amore è qualcuno che ti dedichi 'tu sei lei' di Ligabue.