Ciao Papà,
Ti voglio parlare perché è giusto che tu sappia che sei sempre qui.
Da questo cuore non esci mai.
Ci sarà un motivo se mi torni sempre in mente. Ci sarà un motivo se prima di dormire, ti dedico sempre un piccolo saluto.
Mi piace ricordarti.
L'unica cosa che conta è che tu ci sia, in un modo o in un altro.
Viviamo in più dimensioni, apparentemente divisi, apparentemente separati, ma nei labirinti assurdi dell'anima restiamo legati.
Nessuno può separarci, nessuno può venire a raccontarci quella favola triste che ha a che fare con la parola fine.
Papà, a volte ho la netta sensazione che tu sia con me, ad ascoltare la stessa musica, a vedere le stesse cose che io vedo. A volte ho la sensazione che tu abbia il mio sguardo.
Sarà che ogni cosa bella che mi capita, mi viene da associarla a te. Ognuno ha i suoi mezzi, ognuno ha le sue idee, i suoi personalissimi percorsi interiori. Ognuno si salva come può. Per quanto mi riguarda, pensarti è una forma di salvezza.
So come fare per renderti più vivo.
E so che tu sarai d'accordo con me.
Ti scrivo perché scriverti è il modo più bello che ho di riaverti. Non ho bisogno di dilungarmi oltre.
Mi serviva solo lasciare una traccia. Comunicare con te. Stringerti in un abbraccio ideale.
E ricordarti che ti voglio bene.
Non è cambiato niente. Non nel cuore.
Non in questo cuore che ha stanze infinite. Non nel tuo cuore, quel tuo cuore così grande da contenere un mare di cose.
Un mare di cose che ancora non riesco a dire.