esattamente come la nebbia che ho lasciato

anche aprire l’armadio è stato diverso, dopo aver abbandonato cortocircuiti. ho percepito un braccio che non riconoscevo, un riflesso nello specchio che non comprendevo. questo blog è diventato la mia pulce, il mio verme, e quando finalmente ho fatto disinfestazione è stato come aver rimosso dalla mia pellaccia la persona-che-è-così e aver trovato una persona-che-è-così-perché, un giorno troverò le parole per spiegarlo in maniera chiara ed esaustiva, per il momento questo è un ennesimo arrivederci

un po’ mi mancava cortocircuiti ma qualsiasi collegamento a questo microcosmo è danneggiato e le pareti sono piene di muffa, è la peggior parte della mia persona e mi sono resa conto che troppa gente mi riconosce come la me che fa, dice e si mostra in una certa maniera e per quanto tutto questo sia reale e veritiero non posso più reggerlo. mi sento osservata e oppressa e, per quanto mi manchi condividere per briciole la mia persona qui sopra, non ci trovo un senso nel farlo. cortocircuiti è un arto marcio che ogni tanto stuzzico per provare a vedere se dà segnali di vita ma che è palesemente da amputare

di nuovo, prigione panottica

I'm tired of dancing on a pot of gold flake paint

il fatto che un mio breve scritto sia stato preso per letteratura mi fa tremare i polsi e sì, confermo, è questo quello che voglio fare nella vita

è appena successa una cosa e io ho un po’ il batticuore, lo ammetto