Condannati (d)all'insicurezza

Una vita passata a tendere verso un qualcosa, per poi, una volta raggiunta questa preziosa ed essenziale cosa, rendersi conto che non era davvero quello che volevamo, non ci basta, non ci rende felici, la paura di perderla è più stressante e dolorosa di tutti gli sforzi fatti per ottenerla e, nonostante tutto, la cosa peggiore, deleteria e incommensurabilmente lacerante è che ti rendi conto che dopo una vita per possederla, ora è lei che possiede te. Schiavi dei nostri obiettivi, incapaci di vivere il presente, paralizzati dall’insicurezza, dalla fottuta paura di, perché no, iniziare a vivere davvero.

Una vita a guardare l'orologio

Forse dovremmo (dovrei) iniziare ad ammettere a noi stessi che, se ci manca tempo, non è che davvero ci servirebbero delle ore in più, non è che invece di 24 dovrebbero essere 48, ma è che, semplicemente, il tempo lo occupiamo..male. Lo perdiamo, lo investiamo in cose che, tirando le somme, a questo punto non sono le più importanti per noi, per la nostra serenità. Se ci manca il tempo per sorridere, per amare, per fare quello che davvero ci rende sereni, vuol dire che no, non è che ci serve un altro orologio ma che, semplicemente, forse dovremmo buttare quello che abbiamo, e andare a: -fare l'amore; -respirare a fondo; -farsi una bella mangiata; -fare quello che ci fa stare bene per quanto stupido sia (che se ci rende sereni non è poi così stupido) (Purtroppo a volte le cose più semplici sono le più impossibili, le più difficili da constatare.)

Banalità

Sembra banale ma pensateci: il fatto che un attimo di felicità vera ci faccia sopportare mille attimi di m..alessere, può essere sì visto come un non-senso, un atto di masochismo ma, il rovescio della medaglia c’è: può voler dire che un attimo di bene vale più di mille attimi di male, quindi andrà tutto bene quando tireremo le somme, il bene comunque vincerà, trionferà. Alla fine ce la faremo. Dobbiamo solo ricordarci di queste piccole osservazioni, di non dimenticarci delle piccole cose, delle banalità.

'Oggi mi amo'

Non c’è soddisfazione più grande di concludere qualcosa. Siamo fabbricati per questo, destinati a questo. Tutto deve tornare, le cose in sospeso ci urtano, le attese non ci fanno dormire, il dubbio ci attanaglia. Poter chiudere quel cassetto della propria vita, dire ‘ciao’ una volta per tutte al tuo ex, dopo e solo dopo aver chiarito: -i sentimenti attuali reciproci; -il rapporto presente e futuro; -eliminare il ‘non detto’ o ‘detto male’ anche chiamato ‘forse non ci siamo capiti’ (cioè Lui non ha capito) (cioè 2: Lui ha capito benissimo ma ha fatto finta di non capire) (cioè 3 e ultimo: Tu lo sai che ha fatto finta, sai che lui non era Lui ma vabbè, non apriamo un capitolo sul masochismo lieve ma costante della maggior parte (non tutte) di noi. Chiudere il cerchio, insomma. Non lasciare in sospeso, ah che goduria. Andare a dormire, stanchi, stremati con gli occhi che si chiudono e un attimo prima pensare ‘ho fatto tutto oggi, domani è un’altra avventura, domani ci saranno mille paranoie, insicurezze vecchie e nuove, delusioni e grattacapi, il solito tempo che non basta mai, che corre troppo in fretta e poi rallenta, quando non dovrebbe, ma… Oggi. Oggi sono stata brava, bravissima. Oggi mi addormento soddisfatta. Oggi mi amo, e come non potrei. Ho chiuso un piccolo cerchio.’

Assurdo pensare

Assurdo essere tra gli altri e desiderare di essere da solo, Assurdo poter fare tutto, ma tutto tutto eh!, tipo che ‘ok ora vado a fare shopping tutto il giorno’, ‘ora vado al cinema’, ‘ora inizio aperitivo alle 4 di pomeriggio e finisco alle 4 di notte’, ‘ora mi trovo un rave e faccio un casino e incontro un sacco di gente prima sconosciuta a caso e li faccio diventare i miei migliori amici per un giorno, e gli racconto tutto, e mi sballo e ballo e poi, chi si è visto si è visto, e ciao, me ne torno a casa con un ricordo offuscato ma se non sbaglio, bello.’ Ci sono tanti modi di passare una domenica pomeriggio ma, proprio perché così tanti, proprio perché siamo nel 2015 e tutto va veloce, siamo nel tempo del tutto è possibile e dello strafare, ebbene sì, l’assurdità qui è poter fare tutto questo e desiderare solo un assurdo attimo di pace, con un bel libro - sì, quel libro, quello che non hai mai tempo di leggere, quello iniziato e non finito, quello appena preso ma non ancora aperto perché non c’è tempo, vado di fretta, no -, lontano da tutto da tutti, io, il libro e la magia dell’immaginazione. Ma ora bisogna andare, il tempo chiama, la frenesia non permette freni, non permette pause. Andiamo di fretta, non si sa bene dove, ma sempre, perennemente di fretta. (Fermarsi a leggere un libro, che pensiero assurdo, che attimo assurdo).

Incredulità

Possibile che le giustificazioni valgano solo per gli altri? Possibile che ci si debba sentire in colpa per essere felici? Possibile che si debba scegliere tra rendere felici gli altri ed esserlo, felici?

L'amore è solo amore. Tutto il resto è farsi male.

Se è paura non è amore. Se è ansia, neppure. Se è voglia di piangere, un sali e scendi senza pace, non è amore.

L'amore ti accarezza, l'amore ti comprende, l'amore ti perdona l'amore ti fa essere migliore, l'amore ti accetta.

L'amore è solo amore. Tutto il resto è farsi male.

"Just a stranger on a bus.."

Ciò che poteva essere

"Rabbia in un urlo che poteva essere dolcezza in un sussurro, pregno di fermezza nel suo spronare ma sempre buono, addolcito dalla gratitudine che lo circonda, dalla consapevolezza di essere grati, grati e ancora immensamente grati che sia così, e se si può essere più amorevoli di così, allora ancora, ancora e ancora, per la paura che così non sia più, che le occasioni vengano sprecate, che tutti questi momenti, questi momenti, non vengano vissuti tutti, tutti, perchè, sappiatelo, in questa vita, non c'è nulla, nulla, nulla di più prezioso, dell'amore."

Le cose più importanti non te le insegnano.

Non ti insegnano ad amare, ad amarti, Non ti insegnano che dentro ad ognuno di noi ci sono delle vocine, no non vuol dire essere pazzi, sono delle vocine che chiamiamo coscienza, istinti autodistruttivi, codardia,

e non ti insegnano a difenderti, a non ascoltarle

e non ti insegnano, non ti insegnano che l'unica cosa che conta è lì a portata di mano, e nessuno ce lo dice, e nessuno ci insegna come usarla.

La soluzione è ascoltarci dentro. La soluzione è chiedersi: Cosa mi rende felice? Cosa mi fa sorridere? Ma sorridere con gli occhi, non con la bocca. Quando i tuoi occhi brillano, quella. Quella è la strada giusta.

Ma gli occhi si spengono, siamo terrorizzati molte volte, ci crediamo felici ma in realtà ci siamo solo spenti.

E nessuno ce lo spiega,

Le cose più importanti non te le insegnano.

Questo attimo è fantasmagorico. In questo attimo potrebbe succedere qualsiasi cosa. E dipende solo da me. Da me e nessun altro. E tutto questo è semplicemente miracoloso. Noi possiamo tutto. Tutto. Urlare, piangere, disperarci, commiserarci, smettere di sperare. Sussurrare, ridere, rimboccarci le maniche, riprovare, non smettere mai mai mai di fare tutto ciò che ci faccia stare bene.

Autodistruggerci o donarci il paradiso.

E tutto in un attimo.