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"Cose che nessuno sa"

@hosbagliatotutto / hosbagliatotutto.tumblr.com

Alice | Venezia | Instagram: Trevialice | Ho semplicemente imparato a trasformera la mia faccia in una maschera di indifferenza, in modo che nessuno possa leggere i miei pensieri. | | Piangevo per la rabbia e la disperazione | | Le persone ti trattano come porcoddio tu gli permetti di farti trattare | | Sai cosa si fa quando non de né può più? Si cambia | | Mai abbastanza | | Algofobia: Paura ossesiva si soffrire | | Anthropofibia: Paura della gente o della società | | Philofobia: Paura di innamorarsi o essere innamorati | | Karma | Destino | Tatuaggi | Abbracci | Freddo | Pioggia | Cuffiette | Musica | Montagna |
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reblogged
Anonymous asked:

Che cosa rappresentano per te quei tre nomi?

Sara ha rappresentato per me tutto e niente.Con Sara ho condiviso tutto o quasi: letto, pianti, ubriacate, abbracci, baci, sofferenze generali e tanto altro.Ho imparato ad amare, ma amare veramente.Sono stato con lei: a cena, sdraiati nella strada a guardare le stelle, a letto a dormire con lei, ho sofferto tanto e in tutti i sensi che una persona possa pensare per lei e con lei.Ma alla fine, grazie a lei, ho imparato a non mentire, ciò che lei ha fatto con me.Margherita mi ha insegnato a saper aspettare, mi ha fatto capire che con due occhi puoi conquistare qualcuno e allo stesso tempo puoi illuderlo.Grazie a lei ho imparato a non illudermi più, dopo tutti i “no” che mi sono sentito dire ho deciso che non ha senso stare male per una persona che non mi merita.Quindi perché illudere le persone, quando posso non mentire e dirgli la verità in faccia?Gaia alla fine mi sta facendo capire che non posso prendere la mia vita e negarmi tutto ciò che c'è di bello.Mi sta facendo capire che non devo rimanere ancorato al passato, ma che devo andare avanti, mi sta aiutando, ma non so se potrò mai ringraziarla.

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reblogged
Il segreto della felicità non è affatto un segreto. Tutti sappiamo cosa ci renderebbe felice ma stiamo sempre lì, a guardarlo da lontano.

ilmareditroppo | Joy Musaj (via ilmareditroppo)

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occhietti
Non chiamare amore la somma dei tuoi ragionamenti e processi razionali: se non ti sconvolge, se non ti confonde, se non ti fa perdere il lume oscuro della ragione, non chiamarlo amore.

Alan Knut Hansen (via occhietti)

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reblogged
Sei “online”, ma non per me. Non è me che guardi. Non sono io la persona che pensi quando ascolti la musica. E non sono io quella che ti tiene sveglio la notte. Non è la mia conversazione quella che apri sperando in uno “sta scrivendo…” E non sono io quella a cui controlli gli accessi. Non è me che speri di incontrare quando esci. Non sono io quella sogni. Non sono io quella che ami. Non sono io, non sono mai io. Ma tu, tu sei sempre.

ossigenomancato. (via ossigenomancato)

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reblogged
Mi siedo sempre nel solito posto di quel piccolo bar in Westmister, Londra. C'è un'enorme finestra che da sulla strada e tra macchine, persone e matti, io forse sono più pazzo di loro, che li guardo sempre. Corrono, ma probabilmente senza nessuna vera meta. “E se io dovessi correre, dove andrei?” ecco cosa scrissi su quel foglio. Ci pensai per abbastanza tempo, fissando le famiglie sorridenti, barboni stanchi del freddo, le scolaresche numerose e tantissime altre persone, ma in quel momento erano solo ombre e io con loro, che correvo. Tra i mille pensieri finì con il vedere il suo volto, nella mia testa. “Da te” dissi ad alta voce, sembravo stupido o forse anche ridicolo, ma non m'importava. Le persone corrono tutti i giorni e io che penso per un qualche secondo a lei dovrei essere pazzo, no, i pazzi siete voi. Così scrissi anche quella frase. Mi piace scrivere, mi rilassa, mi rende libero e mi riesce a liberare la mente, ma evidentemente, in quel momento, lei era più forte del mio inconscio. “Dimmi perchè dovrei correre da te, dammi una sola ragione” forse la sapevo, ma avevo bisogno di sentirmela dire da lei. Non poteva essere amore, non poteva nemmeno essere per un semplice abbraccio, avrei voluto qualcosa di più, qualcosa che mi avrebbe fatto tremare, come solo lei riusciva a fare. Tremavo sempre per lei, tremava il mio corpo quando mi avvicinavo a lei, tremava il mio respiro ogni volta che mi sorrideva e tremava il mio cuore ogni volta che m’ abbracciava. Non poteva essere amore, non poteva nemmeno essere amicizia, lei doveva essere di più di una delle tante, lei lo è, almeno per me. E’ di più, ma non lo sa, forse dovrebbe saperlo, dopotutto a chi non farebbe piacere sentirsi dire di essere una persona unica o speciale per un'altra persona? Forse perchè non me lo sono mai sentito dire, non dalla persona giusta, non da lei. Fanculo. Avrei voluto gridare alle persone di smettere di correre e che correre non ha alcun senso, si corre perchè si scappa, si cammina perchè si è felici, ma quando si sta fermi è perchè o si è stanchi di correre o si sta baciando qualcuno. Io sono fermo,ma il mio cuore sta correndo. Corre, verso dove non lo so, so che ha voglia di uscire e questo solo quando penso a lei. Infine m'uscì un'ultima frase, semplice, dolce e distruttiva: “Ti amo” Scrissi pure quella frase, nella sua tristezza mi piaceva, è semplice, eppure comprende così tanta forza. Rilessi le frasi che scrissi, mi sentivo stupido, e nella sua tristezza c'aggiunsi la data e il luogo. “E se io dovessi correre, dove andrei?” “Da te” “Dimmi perchè dovrei correre da te, dammi una sola ragione” “Ti amo” 09/09/2015 - Londra

Luca fattore - ricordounbacio (via ricordounbacio)

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Sa come rendermi felice e farmi passare la tristezza lui.

perché queste cose a me no?

PERCHE’ IO ABITO IN CULO AI LUPI E NESSUNO AVREBBE MAI LO SBATTO DI PERCORRERE IL BOSCHETTO DI HEIDI

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