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know thyself

@mrshufflepuff / mrshufflepuff.tumblr.com

Nulla fides ullo fuit umquam foedere tanta, quanta in amore tuo ex parte reperta mea est.
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non so cosa si provi ad avere una vita equilibrata quando sono triste più che piagere scroscio quando sono allegra più che sorridere riluco quando sono arrabbiata più che urlare avvampo

il bello degli estremi emotivi è che quando amo metto loro le ali ma forse non è poi un bene visto che tendono sempre a mollarmi e dovresti vedermi quando ho il cuore infranto più che affliggermi vado in mille pezzi

rupi kaur, milk and honey

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Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte

Il primo per vederti tutto il viso

Il secondo per vederti gli occhi

L’ultimo per vedere la tua bocca

E tutto il buio per ricordarmi queste cose

Mentre ti stringo fra le braccia.

Jacques Prévert

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Cromoso

Se questo disegno è stato di vostro gradimento, passate su questo profilo Instagram: “quattropassiconme” troverete tanti altri disegni belli come questi, ne vale la pena!

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arvtisticfra
“Condividiamo spesso il nostro mondo interiore, con la pretesa che una massa di analfabeti sappia leggerlo.”

- I dolori del giovane Werther

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La saggezza di tutto l’universo, è in una tazza di tè🎴

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Cominciate, poeti, a spedire fogli di poesia ai politici, gabellieri d'allegria, a chi ha perso l'aria di studente spaesato a chi ha svenduto lo stupore di un tempo le ribalte del non previsto, ai sindacalisti, ai capitani d'industria ai capitani di qualcosa, usate la loro stessa lingua non pensate, promettete ..."disarmateli" se potete! (al diavolo le eccedenze, poeti le care eccedenze, le assenze anche, i passeri di tristezza, i rapimenti i pendoli fermi, i voli mozzi, i sigilli le care figure accostate al silenzio gli addentellati, i germogli, gli abbagli ... al diavolo, al diavolo ...) Disprezzate i nuovi eroi, poeti cacciateli nelle secche del mio gazebo oblungo (ricco di umori malandrini, così ben fatto!) fatevi anche voi un gazebo oblungo chiudeteci le loro parole di merda i loro umori, i loro figli, il denaro il broncio delle loro donne, le loro albe livide. Spedite fogli di poesia, poeti dateli in cambio di poche lire insultate il damerino, l'accademico borioso la distinzione delle sue idee la sua lunga morte, fatevi poi dare un teatro, un qualcosa raccontateci le cose più idiote svestitevi, ubriacatevi, pisciate all'angolo del locale combinate poi anche voi un manifesto cannibale nell'oscurità riparlate di morte, dite delle baracche schiacciate dal cielo torvo, delle parole di Picabia delle rose del Sud, della Lucerna di Jacca della marza per l'innesto della tramontana greca che viene dalla Russia del gallipolino piovoso (angolo di Sternatia) dell’osteria di De Candia (consacratela a qualcosa!). Osteggiate i Capitoli Metropolitani, poeti i vizi del culto, le dame in veletta, "i venditori di tappeti" i direttori che si stupiscono, i direttori di qualcosa, i burocrati, i falsi meridionalisti (e un po' anche i veri) i surrogati le menzogne vendute in codici, l'urgenza dei giorni sfatti, non alzatevi in piedi per nessuno, poeti ...se mai adorate la madre e il miglio stompato le rabbie solitarie, le pratiche di rivolta, il pane. Ecco. Fate solo quel che v'incanta! Fate fogli di poesia, poeti vendeteli e poi ricominciate. Fatevi disprezzare, dissentite quanto potete fatevi un gazebo oblungo, amate gli sciocchi artisti beoni, i buffoni le loro rivolte senza senso le tenerezze di morte, i cieli di prugna le assolutezze, i desideri da violare, le risorse del corpo i misteri di donna Catena. Fate fogli di poesia, poeti vendeteli per poche lire!

Antonio Leonardo Verri (Caprarica di Lecce, 22 febbraio 1949 – 9 maggio 1993)

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