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scrivere frammenti di vita

@cercheroiltuoaereoincielo / cercheroiltuoaereoincielo.tumblr.com

"anch'io ho una teoria. la mia teoria riguarda i momenti. i momenti d'impatto. la mi teoria è che quei momenti, quei lampi di elevata intensità che capovolgono letteralmente la nostra vita, finiscono per caratterizzarci come individui. il fatto è che noi esseri umani siamo la somma di tutti i momenti che abbiamo vissuto, con tutte le persone che abbiamo conosciuto, e sono questi momenti a costruire la nostra vita." questa è la mia teoria. amo il tempo e cerco l'infinito in ogni istante; corro e scrivo, e ho avuto la fortuna di imparare a sognare. non ho paura, non credo nel destino, e voglio viaggiare per trovare ciò che cerco da sempre, senza sapere cosa sia.
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icedhope
Il timido può darci l'impressione d'una persona il cui corpo le è d'incomodo e che cerca intorno a sé un luogo per lasciarlo.

Henri Bergson, Il riso. (via icedhope)

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"in questo momento non sto vivendo, sto sopravvivendo." queste parole non sono mie, sono di un mio amico. qualche giorno fa mi ha chiesto di parlare, aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno che avesse avuto un'esperienza simile probabilmente, o semplicemente aveva voglia di parlarne con me, non lo so, ma tra tutto quello che mi ha detto, queste parole sono quelle che più mi hanno colpito. anche io sto sopravvivendo, forse ho sempre cercato di negarlo, di nasconderlo perfino a me stesso, ma questo non è vivere; e ho paura di scoprire cosa nascondo dietro il finto sorriso che mostro agli altri. tutti dicono "con il tempo passerà", "il tempo guarisce ogni cosa", ma non è vero; non ci ho mai creduto, perché certe cose ti segnano, e non puoi farci niente. sto iniziando a credere che la vita sia davvero un gioco al quale abbiamo già perso. il problema è che dobbiamo continuare a giocare lo stesso.

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"quando hai avuto la perfezione, e l'hai persa, poi come fai?" erano appoggiati alla ringhiera della casa dei suoi nonni in montagna, isolata, con la vista che dava sul lago e su una natura così pura da destare meraviglia. il rumore della festa dietro di loro era solo un brusio, quasi impercettibile, tanto erano presi dalla contemplazione di quello spettacolo, e quella domanda, posta così dal nulla, li aveva riportati improvvisamente alla realtà. ci misero qualche istante per accorgersi di essere uno accanto all'altro, amici da una vita, cresciuti insieme come fratelli, ognuno con la sua bottiglia di birra tra le mani, appoggiati a quella ringhiera ad ammirare il paesaggio, e l'altro sapeva che l'amico, con quella domanda, stava per confidarsi, da tempo lo vedeva triste e sempre più pensieroso. si voltò a guardare il resto del gruppo, intento ad accendere il fuoco, a ballare, a preparare tavoli e sedie, a giocare a carte, si assicurò che nessuno si stesse avvicinando, bevve un sorso di birra e rispose all'amico, cercando di farlo sorridere: "tu, amico, usi troppo il cervello, a volte è difficile capirti" "sai a cosa mi riferisco" continuò l'altro, abbozzando effettivamente un sorriso, sapendo che l'amico lo capiva sempre. "non l'hai ancora dimenticata, vero?! anche se è passato più di un anno, tu non ci riesci proprio, eh?!" gli rispose infatti l'amico. anche l'altro bevve un sorso di birra, e annui con una leggera smorfia "è che nessuna ragazza sarà mai... lei era perfetta, perfetta per me, lo capisci?! aveva tutto quello che io potessi desiderare. ERA tutto quello che io potessi desiderare. sono stato con altre ragazze, lo sai, e sai com'è finita... cosa posso cercare in loro?! ho avuto la perfezione, e l'ho persa, non la ritroverò mai in un'altra ragazza. forse davvero ci si innamora una volta sola nella vita." aveva confidato all'amico tutto ciò che lo tormentava, ma nemmeno lui riusciva a capirsi fino in fondo, non era più innamorato di lei, o almeno così credeva, gli era passata, sì, era così, era inutile tormentarsi, erano stati due anni meravigliosi, ma erano finiti, e lo aveva accettato; ma sarebbe mai riuscito ad innamorarsi di un'altra ragazza?

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"sai perché cadiamo? per imparare a rialzarci." gli errori fanno parte della vita; dicono che l'importante sia riconescerli e andare avanti, dicono che gli errori che si commettono ci aiutino a crescere, a migliorare, e probabilmente è davvero così. io ne ho fatti molti, ma non ci sto male, forse avrò dei ripensamenti, e gli avrò sempre, ma ogni volta mi sono rialzato. il vero motivo per cui non vorrei mai che mi chiedessero 'come stai?' è che, secondo me, per stare bene, davvero, dovresti riuscire a chiederti 'sei felice?' e saper risponderti sinceramente; e se anche la risposta fosse 'no' almeno sapresti da dove ripartire. il mio problema è che io ho paura a pormi questa domanda. a volte penso di essere la persona meno indicata per capire me stesso.

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insonnia e nostalgia.

ho sempre creduto di conoscere il significato di queste due parole; ma sono anche convinto che esista una piccola, ma fondamentale, differenza tra 'conoscere il significato' di una cosa e 'sapere cosa essa significhi'. e ora, più che mai, ora che le sto provando veramente, entrambe, ed entrambe come non avrei mai immaginato, ora, so cosa vogliono dire; e temo di portarne i segni, dentro, in una parte così nascosta di me, dove nemmeno io, probabilmente, ho il coraggio di guardare.

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mi sentivo pazzo a piangere mentre rifacevo il letto, ma quel copriletto... e tutte quelle volte in cui ci siamo sdraiati sopra insieme... l'ho tirato fuori dell'armadio e sono scoppiato a ridere, era un po' che non lo usavo, ma quando ho finito sono rimasto in piedi, in mezzo alla stanza, con le lacrime agli occhi, a fissare il mio letto, ed eri lì, sdraiata su quel copriletto, e ridevi come quella volta, e tutte quelle nostre piccole cose... sai, quel copriletto ha sempre parlato di me, ma io credo che, mentre lo guardavo bene oggi, ora parli un po' di noi. certe cose sono fuori dal tempo; a volte sembra che non siano mai accadute, altre volte sembrano impossibili da dimenticare.

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"come Harry e Hermione." "always." l'amicizia è qualcosa di incredibile, sembra così naturale e così semplice, eppure ne comprendi davvero il significato solo quando la vivi veramente, ed è allora che scopri quanto sia importante. io l'ho capito solo quando ho conosciuto lei; non avevo mai visto nessuno dare così importanza all'amicizia. mi ha stupito, e mi ha insegnato molto. non riuscirei mai a scrivere tutti i motivi per cui vorrei ringraziarla; lei è un'amica, una vera amica, e lei sa quanto vuol dire. ogni volta che guardo questo segnalibro, io so che non potrò mai perdermi, ci sarà sempre lei a farmi ritrovare il segno. grazie.

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quella spontanea voglia di scrivere... è tutto lì, l'immaginazione che esplode, la fantasia che vola, i ricordi che si intrecciano, la mano che trema, le parole che si inseguono... e poi, quella strana nostalgia, che ti ricorda che sei solo un ragazzo, in una stanza, pronto a far nascere una storia.

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