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Ideas

@diceriadelluntore

Il Bello è principio di tutte le cose in quanto causa efficiente, che muove tutte le cose e le tiene insieme con l'amore verso la propria bellezza, e il Bello è il fine di tutte le cose. Dionigi Areopagita, De divinis nominibus (Nomi divini), VI sec.
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quanto è grave su una scala da 1 a 10 se ci si mette a piangere per un “ti voglio bene”?

Chi ti vuole bene conosce quattro cose di te: il dolore dietro al tuo sorriso, l’amore dietro alla tua rabbia, le ragioni del tuo silenzio, e dove soffri il solletico.

Snoopy di Charles M. Schulz

Vale 10 tra le cose più belle @cinismoerancore

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16 Aprile. Un Panariello di Fragole. Mai raccolte così in anticipo.

Per i più curiosi, Panaro e Panariello (suo diminutivo) derivano da panarum, il cesto di vimini per il pane. Da cui deriva anche la parola paniere

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Farine

Ogni anno, quando ci sono gli sconti Adelphi (tra Fine Gennaio e Fine Febbraio), compro un libro che sta in una ormai ingiallita lista di titoli, alcuni irrecuperabili, altri fuori catalogo e altri non ancora presi per vari motivi (disponibilità, tempo, anche a volte economiche).

Tra questi c'era questo libro

Nella presentazione sinottica di Adelphi, c'è scritto: Il libro che finalmente ci ha fatto capire che cosa vedessero gli antichi nel cielo.

Giorgio De Santillana è stato un fisico italiano, nato a Roma nel 1901, e costretto dalle leggi razziali a fuggire dal nostro Paese nel 1938 verso gli Stati Uniti. Lì insegnò a lungo al MIT di Boston, occupandosi soprattutto di Storia del Pensiero Scientifico.

E quando nel 1969 l'uomo sbarca sulla luna pubblica un saggio, insieme alla etnologa tedesca Hertha von Dechen, dal titolo suggestivo: Il Mulino Di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo.

La tesi di fondo degli autori è affascinante: la mitologia antica non è solo un racconto epico, ma è il modo in cui dei saggi arcani hanno trasmesso le loro idee e conoscenze sul cosmo e sulla misurazione del tempo. Un pensiero come quello antico non poteva che esprimere in termini mitici quelle che sono verità razionali, matematiche: in una parola, scientifiche. Per questo lo fa attraverso animali nei cieli, storie di Giganti, maghi, fiumi, oceani. Per dimostrare ciò, De Santillana e von Dechen si prodigano in un colossale, erudito e sorprendentemente ricco tesoro di miti, storie, brani che vanno dai miti Norreni a quelli Greci e Romani, da quelli babilonesi a quelli Indiani, dalla Cina fino ai miti Polinesiani e delle grandi civiltà sudamericane, alla ricerca di un fattore comune, una "tragedia cosmologica" che gli antichi erano stati capaci di individuare: la lenta ma inesorabile trasformazione del cielo delle stelle fisse causata dalla precessione degli equinozi. Questa capacità secondo gli autori era già presente in "arcaici saggi" circa 5 mila anni fa, e la saggezza del mito simbolico è stata una pratica che si è perpetuata almeno fino a Platone, secondo loro ultimo "discendente" di questi saggi astronomi.

Invito chiunque sia arrivato a leggere fino a qui a vedere i commenti che il libro ha sui siti sia di lettori che di vendita dei libri. Nella quasi totalità dei casi è considerato un libro capolavoro, un geniale saggio che scardina gli studi del settore, un classico di mitologia comparata.

Quello che invece ho sentito io è che, nonostante lo studio francamente gigantesco e ammirevole delle fonti (che farà aumentare la ingiallita lista di almeno una cinquina di raccolte di racconti mitologici) la tesi del libro (che è di 420 pagine, più 120 di Appendice e 100 di bibliografia) non solo non è dimostrata, ma non è affatto dimostrabile. Detto che è dal punto di vista filologico molto discutibile la qualità e la scelta delle traduzioni e gli autori che sono stati usati per rafforzare l'ipotesi di base, ci sono almeno tre punti storico-critici incontrovertibili:

  • non è mai stato dimostrato che la precessione degli equinozi sia stata scoperta prima di Ipparco, nel 127 A.C., cosa che invece il saggio pone almeno due millenni prima;
  • la divisione dello zodiaco in dodici segni da trenta gradi ciascuno, altro punto centrale di tutto il discorso astronomico del saggio, è quasi certamente una convenzione che inizia soltanto nel V secolo a.C. a Babilonia, e non ci sono a 60 anni di distanza dalla pubblicazione di questo libro ipotesi che sia stata architettata 3 mila anni prima;
  • l’ipotesi di un unico Ur-mito di migliaia di anni fa di natura astronomica è essa stessa un mito, nato nell’Ottocento e ormai improponibile in ambito accademico.

Credo sia la prima volta che parlo di un libro che, per quanto mi abbia stuzzicato e in molti punti anche provocato ammirazione, è davvero complicato, in molti punti intellegibile sotto la cascata infinita di citazioni in lingue più o meno morte, e di rimandi che molto spesso è palese fossero prese per i capelli, e niente affatto evidenti le corrispondenze. A tale riprova, va detto che il libro non uscì mai in ambito accademico, che di per sé non è un male, ma che alla fine è diventato il testo "culto" di un certo fanatismo occultista.

Non mi resta che spiegare il titolo. Amleto prima di essere il protagonista indimenticabile della tragedia di William Shakespeare, è stato uno dei miti fondativi delle popolazioni scandinave. Il racconto più bello è quello che fa Saxo Grammaticus nel De Gesta Danorum (XIII secolo), ma probabilmente si rifà a miti molto più antichi: infatti è possibile risalire da Amleth a Amblothæ, Amladhe ed Amlaighe fino alle saghe islandesi di Amlóði il quale, secondo quanto si racconta nel medievale discorso sull’arte scaldica, “fuori dall’orlo terrestre” possedeva un crudele “mulino di scogli”, mosso da nove fanciulle: per questo una delle kenning – le avviluppate metafore della lirica norrena – per significare il mare è Amlóða kvren, il mulino di Amleto.

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Un fatto strano può sembrare plausibile a chi ne sa quanto basta per temere il peggio.

Thomas Powers

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seymoor

Rules: Pick a song for every letter of your url and tag that many people

grazie @mrs-emptiness 🥰❤️

andiamo:

s spirit 2.0 - sampha

e everything in its right place - radiohead

y you & me - damon albarn

m mermaids - florence + the machine

o only - sampha

o overgrown - james blake

r radar - morphine

Chi abbia voglia tra @diceriadelluntore @pensierosatanista @behindtoweringwalls @steffanao @mermaidemilystuff @openmindwildmind @la-terza-colazione e chiunque altro legga questo post ha il mio benestare 😊😁

Mi piace e ringrazio @seymoor! saranno molte. let's go

D - Drown In My Own Tears, Ray Charles

I - I'm In Love With A Girl, Big Star

C - Chasing Cars, Snow Patrol

E - Everything In Its Right Place, Radiohead

R - Reflection (Lies), Arcade Fire

I - Invisible Sun, The Police

A - All Those Yesterdays, Pearl Jam

D - Doom And Gold, The Rolling Stones

E - Exit, U2

L - Lilac Wine, Jeff Buckley

L - Lessons In Love, Level 42

U - Unchained Melody, The Righteous Brothers

N - None Of Us Are Freem, Solomon Burke

T - The Tale Of Dusty And Pistol Pete, The Smashing Pumpkins

O - Outside Woman Blues, Cream

R - Redondo Beach, Patti Smith

E - Evening Sun, The Strokes

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Storia Di Musica #321 - Okkervil River, The Stage Names, 2007

Fino a 15 giorni fa non conoscevo questo gruppo, e la sua storia variegata e spassosa. Non conoscevo ovviamente nemmeno il loro modo di fare musica, che mi ha colpito davvero tanto. Will Sheff, voce e chitarra, Zach Thomas al basso e al mandolino e Seth Warren alla batteria sono tre amici sin dal tempo del liceo, e vivono nel New Hampshire. Si trasferiscono dopo il college ad Austin, in Texas, e mettono su una band: prendono nome dal titolo di un racconto di Tat'jana Nikitična Tolstaja (che discende da un ramo minore dei Tolstoj), contenuto nella raccolta Sotto Il Portico Dorato, che si intitola Sul Fiume Okkervil, che è un breve fiume che passa per San Pietroburgo: Okkervil River. Siamo a fine anni '90 del '900 e i nostri registrarono un album autoprodotto composto da sette canzoni intitolato Stars Too Small To Use. Iniziano a fare concerti, la band si allarga (Jonathan Meiburg alla fisarmonica e poi all'organo). Nel 2002 la famosa etichetta indipendente Jagjaguwar li mette sotto contratto: Seth Warren abbandona per seguire la carriera accademica a Berkely e viene sostituito da Mark Pedini alla batteria. Nello stesso anno pubblicano il loro primo LP, Don't Fall In Love With Everyone You See. Un anno dopo si spostano a San Francisco, Warren ritorna in gruppo, e pubblicano Down The River Of Golden Dreams. La band ha continui cambi di formazione, ma raggiunge una certa forma quando Travis Nelsen sostituisce Pedini alla batteria e si aggiunge un altro chitarrista, Howard Draper. Con questa formazione, nel 2005, pubblicano il loro lavoro più riuscito, che li fa conoscere in maniera decisiva anche oltre la scena indipendente: Black Sheep Boy è osannato dalla critica e vende benissimo per un disco indipendente, tanto che la band lo pubblica nel 2006 anche in Europa e ne fa uscire un mini EP in accompagnato, Black Sheep Boy Appendix. Zach Thomas esce dal gruppo e viene sostituito da Pat Pestorius. Il suono è un folk rock ricco, delicato, gioioso ma sono le idee dei testi di Sheff che stupiscono, in una sorta di costruzione di musica cabaret dove il racconto, a volte stucchevole, di ciò che succede intorno a lui è il fulcro della musica degli Okkervil River. E prova maestra è il disco di oggi, uscito nell'Agosto del 2007 e quasi da subito un classico della musica indipendente.

The Stages Names è, come suggerisce il titolo, una riflessione ironica e senza peli sulla lingua sull'essere un'artista e sulle storie che l'esserlo nasconde. Our Life Is Not A Movie Or Maybe prende in giro il già allora evidente e potente ingigantimento di qualsiasi cosa succeda nella vita di chiunque, o per meglio dire, la voglia di rendere le cose della vita molto più drammatiche o epiche di quello che sono (It's just a life story, so there's no climax\No more new territory, so pull away the IMAX). Unless It's Kicks è una analisi sul rapporto artista fan, A Hand To Take Hold Of The Scene è la prima genialata, infatti è una canzone che racconta della trama di due programmi TV, Cold Case (famoso anche in italiana, sulla squadra dell'FBI chiamata a risolvere i casi irrisolti di anni precedenti) e Breaking Bonaduce (una sorta di documentario su Danny Bonaduce, famoso attore bambino degli anni'70, che raccontava dei suoi problemi familiari da adulto) in cui furono usate canzoni della band (in Cold Case Black Sheep Boy). Savannah Smiles è la storia di Shannon Wilsey, famosa pornostar americana, che prese il suo nome d'arte da un film, Savannah Smiles del 1982: la sua è una storia tragica, poichè dopo un incidente stradale dove rimase sfregiata, decise di suicidarsi per non essere vista "brutta". Plus Ones è un piccolo capolavoro: l'espressione indica nelle liste dei concerti le aggiunte che gli ospiti dei backstage hanno per le entrate, ed è un testo quasi non sense che aggiunge uno o più unità a famosi titoli di canzoni: ? and the Mysterian che scrissero 96 Tears diventano 97, le 50 Ways To Leave Your Lover di Paul Simon diventano 51 e così via, citando anche i The Byrds di Eight Miles High, i R.E.M. di 7 Chinese Bros., David Bowie in TVC15 ed altri. You Can't Hold The Hand Of A Rock And Roll Man cita nel titolo un testo di una canzone di Joni Mitchell, Blonde In The Bleachers, e cita nel testo un quadro di Marchel Duchamp, La Sposa Messa A Nudo Dai Suoi Scapoli, Anche. John Allyn Smith Sails è dedicata alla vita e al suicidio del poeta confessionale John Berryman (originariamente John Allyn Smith). La canzone si conclude rielaborando la tradizionale canzone popolare Sloop John B (resa famosa dai Beach Boys), paragonando la morte a un viaggio di ritorno a casa. Non posso non citare anche Title Track (che cita Hollywood Babylonia di Kenneth Anger) e la toccante A Girl In Port, canzoni misteriosa e dolente. Le canzoni hanno una gioiosa musicalità e il disco va persino in classifica su Billboard. Will Sheff si mostra un cantautore davvero poliedrico e la band gira a mille, usando spesso solo strumenti acustici (tranne in Title Track e poche altre occasioni). Un piccolo gioiello scoperto in questo mese di Aprile, che con la seconda copertina capite benissimo a cosa è dedicato (almeno spero....)

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For Those About To Rock

Oggi ho scoperto che a Catanzaro, in via Via Alessandro Turco, nei pressi della centralissima Piazza Matteotti, esiste un Museo del Rock. Che contiene, diviso in tre piani e diverse sezioni, le memorabilia conservate per una vita da Piergiorgio Caruso, di professione medico, ma sin da giovane appassionato di Musica. Il Museo espone manifesti, oggetti, locandine, spartiti, strumenti musicali e parte della collezione da sogno, di Caruso composta da oltre 15 mila dischi e migliaia di altre cose.

Lascio qui il sito del Comune di Catanzaro per le informazioni principali: Comune di Catanzaro

e una foto, bellissima, di un incontro con l'attore Matthew Modine, indimenticabile Joker in Full Metal Jacket e di altre decine di film e serie tv

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Un'ape per produrre un kg di miele percorre 150 Mila km. Quattro volte la circonferenza della Terra. Significa uscire e rientrare dall'arnia 50 Mila volte.

Come l’ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiarne colore e profumo, così il saggio dimori nel mondo, diceva un Maestro.

In foto, un'ape in un fiore di mandarino, della mia vigna.

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Brutti Climi

Oggi sulle Alpi nevica. Ad Aprile. Molti impianti sciistici hanno già comunicato di essere operativi fino al ponte del 25 Aprile. E già mi è capitato di leggere i soliti commenti di coloro che, secondo loro beffardamente, si chiedono "dove sia il riscaldamento globale".

Chiunque fa ancora queste battute, non sa di base la differenza tra meteo (la condizione temporanea di tempo atmosferico e temperature) e clima (l'insieme di tutti i fenomeni meteorologici e atmosferici che si verificano in un lasso di tempo molto, molto più lungo).

Uno dei più beffardi battutisti al riguardo è Donald Trump, che ogni volta che fa più freddo in qualche zona degli Stati Uniti ne fa a bizzeffe, spesso chiudendo con un "What the hell is going on with Global Waming? Please come back fast, we need you!"

Ad una di queste battuta, una volta il New York Times rispose con una metafora davvero beffarda, che sostiene:

Il meteo è simile alla quantità di soldi che hai nel portafogli oggi, mentre il clima è il tuo intero patrimonio. Un miliardario che ha dimenticato a casa per un giorno il portafoglio non è povero e allo stesso modo una persona povera che s’imbatte in qualche centinaio di dollari non diventa improvvisamente ricca. Ciò che conta è ciò che accade nel lungo periodo.

Dato che la metafora usa un concetto che è molto più sentito del clima, può darsi si capisca la differenza.

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Speranze Nascoste

In seguito a questi avvenimenti, poiché Aliatte non volle consegnare gli Sciti a Ciassare che li richiedeva, scoppiò una guerra fra i Lidi e i Medi che durò per cinque anni, durante i quali più volte i Medi vinsero i Lidi e più volte i Lidi i Medi; e combatterono anche una battaglia di notte. Infatti mentre essi con pari fortuna proseguivano la guerra, nel sesto anno si scontrarono, e nel corso della battaglia il giorno all'improvviso diventò notte. Talete di Mileto aveva predetto agli Ioni questo fenomeno, indicando quello stesso anno in cui effettivamente avvenne. I Lidi e i Medi, quando videro la notte prendere il posto del giorno, cessarono il combattimento e s'adoperarono entrambi perché si facesse fra loro la pace

Erodoto, Storie, 1,74

Erodoto racconta di una eclissi solare totale, come quella avvenuta ieri 8 Aprile 2024. Nella Naturalis Historia, Plinio il Vecchio scrive: Tra i greci il primo di tutti fu Talete di Mileto, che predisse l'eclissi di sole dell'anno quarto della 48a Olimpiade, verificatasi durante il regno di Aliatte, nell’anno 170 dopo la fondazione di Roma.

L'anno 170 dalla fondazione di Roma è il 585-584 a.C. Moderni calcoli hanno dimostrato che non solo Talete aveva ragione, ma fu molto preciso: una eclissi totale solare si verificò il 28 maggio del 584 a.C. Grazie a questo particolare, la battaglia che si svolse nei pressi del fiume Halys (attuale "Kızılırmak", in Turchia) è l'evento bellico più antico di cui conosciamo con precisione la data esatta.

La NASA ha calcolato che l'eclissi si verificò sull'Oceano Atlantico alle coordinate 37°54′N 46°12′W e il percorso della penombra raggiunse l'Anatolia sud-occidentale nelle ore della sera; il fiume Halys è proprio dentro il margine d'errore per il delta-T fornito. Come si vede qui in questo bellissimo grafico

La striscia blu segnata 0584 May 28 arriva proprio nelle zone della storia erodotea, passando anche per l'Italia centrale.

Che sia una speranza di pace anche oggi!

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Icone Mancate

Questa è una chitarra elettrica che pochi conoscono. Sebbene sia una Fender, la Performer, prodotta nel biennio 1985-1986 (anche come basso) divenne un oggetto per collezionisti per una serie di coincidenze negative.

Nasceva dall'esigenza della leggendaria casa liutaia americana di contrastare il successo delle Superstrats, cioè quelle chitarre che nella forma si rifacevano alla mitica Stratocaster ma che ne "aumentavano" le prestazioni, viste le richieste dei musicisti heavy metal di maggiore potenza sonora: per facilitare i movimenti i manici erano più sottili, la tastiera era a due ottave di estensione e si facevano esperimenti complessi con i pick up e gli humbuckers per maggiore output sonoro: icona di questo movimento fu la Frankenstrat che Eddie Van Halen si costruì con le proprie mani, divenendo una sorta di prototipo del genere. Marchi come Jackson, Guild, Ibanez, Kramer, Charvel, Washburn divennero famosissimi e sfornavano chitarre in quantità. Fender cercò di rispondere, e tra le idee c'era la Perfomer, che io trovo tra le chitarre più belle di sempre: aveva i pick up gemelli inclinati, 24 fret e una paletta a freccia caratteristica che volutamente si distingueva dalle Stratocaster

La Fender proprio in quel momento stava per essere venduta dalla CBS, ma problemi societari impedirono la produzione in uno stabilimento americano. Fu di fatti prodotta in Giappone, a Fujigen, prima che nel 1985 la produzione si trasferisse a Corona, dove ancora oggi si producono le linee più pregiate.

Voglio ricordare una cosa, quasi a riscatto della sfida delle Superstrats. In una decina di anni il fenomeno si consumò, soprattutto dopo che il grunge e i nuovi stili preferivano strumenti vintage ai nuovi superbolidi della chitarra. Fender, che in dieci anni ridivenne un'azienda solida e gigantesca, finì per comprarsi buona parte degli altri luitai: Guild fu acquistata da Fender nel 1995, Jackson e Charvel nel 2002, la Ibanez quasi fallì, la Kramer andò in bancarotta e fu acquistata dalla Gibson nel 1993.

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Storia Di Musica #320 - Arcade Fire, Funeral, 2004

La caratteristica comune dei dischi di Aprile è arrivata per caso, e mi ha fatto scoprire delle cose bellissime che non conoscevo. Sono per questo molto felice di presentarvi le mie scelte ma stavolta la caratteristica comune la tengo segreta per questo primo appuntamento, si capirà in seguito e vi invito anzi, per giocare insieme, a ipotizzare quale sia. Inizio raccontandovi di una band, e un disco, che hanno davvero segnato la storia della musica indipendente internazionale, facendo il successo di una formazione di rock canadese che nel corso degli anni ha continuato a stupire. Il nucleo originale del gruppo prende vita a Boston, dove si conoscono Win Butler e Josh Deu, che formano gli Arcade Fire. Passano poche settimane e si trasferiscono nel paese natio, precisamente a Montreal, dove fanno i primi concerti in piccole location, a feste private e persino nelle gallerie d'arte. A Montreal Win Butler incontra Régine Chassagne, che prima diventerà cantante e poi futura sua sposa, per un motivo che sta scritto nel libretto del disco di oggi:"il caldo costrinse i due a sposarsi". Registrano le prime canzoni con questa formazione: Chassagne-Butler, Josh Deu, il bassista Mules Broscoe, il chitarrista Dane Mills e a Brendan Reed alla batteria. Il primo EP esce a nome Arcade Fire nel 2002, ma fu l’inizio di un rinnovamento traumatico della formazione: Broscoe si chiama fuori dalla band, Mills abbandona nel modo più spettacolare, lasciando nel bel mezzo di un concerto alla Casa del Popolo di Montréal. In sostituzione dei due ex-membri subentrano il fratello di Win, William Butler, e Tim Kingsbury, e con questa formazione pubblicano un secondo EP, Us Kids Now. Prima della fine del primo anno di promozione, la band ottiene un contratto con l'etichetta indipendente Merge Records, che in quegli anni e in quelli a venire sfornerà gioielli musicali in serie, con la quale continua tuttora a pubblicare album. Entra in formazione Howard Bilerman alla batteria.

Nel 2004 la quasi sconosciuta formazione canadese dà alle stampe un album, Funeral (che si intitola così perchè durante la registrazione morirono parenti dei componenti della band) che nel giro di poche settimane fa gridare al miracolo. Gli Arcade Fire diventano la band più ammirata dai critici, che inseriscono Funeral nei primi posti delle classifiche non solo del 2004 ma del decennio, degli ultimi 25 anni, di sempre. Nasce una band di culto. Il loro suono è barocco, gioioso, ricco di sfumature con una sezione di archi dolente e armoniosa, la doppia voce Butler \ Chassange ad alternarsi, facendo un album che per meriti loro, per momento storico e per magia complessiva sembra perfetto. Il gruppo ha ben in mente da cosa partire: ci sono echi Bowie nella stupenda Rebellion (Lies) (che in Italia è famosa come sigla di Otto E Mezzo, il programma de La7 di Lilli Gruber), la linea di basso e il suono alla The Edge della chitarra, i New Order in tutta la serie di Neighborhood in 4 parti, denominate Tunnels, Laika, come la cagnetta che andò nello spazio, Power Out e 7 Kettles. Crown Of Love è magnifica e finisce in stile epico, Wake Up che è spectoresca nell’arrangiamento e nel finale stile U2 (Bono diventerà un grande ammiratore, e apriranno molti concerti del Vertigo Tour del 2005 della band irlandese, e la parte iniziale di Wake Up fu usata come intro a City Of Blinding Lights); Haiti, che è placida e sofisticata, mostra le loro qualità nelle ballate. Une Année Sans Lumière cambia il cantato dall’inglese al francese, ed è davvero ballabile e dolcissima. In The Backseat con la voce della Chassagne che sembra alzarsi all’infinito rispetto alla musica, è un crescendo emozionale da ricordare, con intermezzo di archi. Nonostante le evidenti ispirazioni tutto l’album è una continua sorpresa eccitante, tra le pieghe degli arrangiamenti, tra i piccoli assoli di strumenti inusuali (farfisa, xilofono, gli archi, un corno francese), tra la voce sincopata e trascinante di Butler e quella morbida e vellutata della Chassagne. Funeral fa rimanere basiti per come tutto l’insieme funzioni in armonia e con un gusto che manca a tante band di oggi.

Il disco vende già molto bene, ma è con Neon Bible (2007) che il successo diventerà internazionale: un disco più sofisticato, e anche più arrabbiato e teso, ammirato per canzoni come Keep The Car Running, No Cars Go e la splendida e dolente My Body Is A Cage, che verrà ripresa da Peter Gabriel in Scratch My Back del 2010, versione che fa da colonna sonora ad una delle puntate più intese della serie Tv culto House M.D. La triade iniziale trova il culmine con The Suburbs, del 2010, che debutta in vetta alla classifica di Billboard e vince il premio Grammy per il miglior disco dell’anno, primo lavoro di una casa discografica indipendente ad ottenerlo. Dello stesso disco, fu fatto una sorta di video documentario diretto da Spike Jones che verrà presentato a numerosi festival cinematografici internazionali: la band collaborerà alla colonna sonora del film Lei (Her) scritto e diretto da Spike Jonze che vede Joaquin Phoenix come protagonista, e alcuni dei brani per il film troveranno posto in Reflektor, altro disco grandioso, del 2013. Se non ho capito male, ritorneranno presto anche in Italia per dei concerti questa estate, sarebbe l’occasione migliore per scoprire una band dalle caratteristiche uniche e dalla musica speciale, che è stata protagonista influente e simpatica della musica degli ultimi 20 anni in maniera anche inaspettata.

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"Adesso lui è morto e fa parte di quello stupido club. Gli avevo detto di non entrare in quello stupido club". Seconda una famosa intervista fatta da Charles R. Cross, questo fu il commento della madre alla notizia del suo suicidio. Che avvenne il 5 Aprile 1994, ma il corpo fu trovato dal giardiniere l'8. Sono passati 30 anni.

Il club a cui fa riferimento la madre è quello dei 27, i grandi miti del Rock morti a quell'età, da Morrison a Hendrix, da Brian Jones a Amy Winehouse.

Rispetto a tutti gli altri, di Cobain c'è un mito diverso, contradditorio nella sua ontologia: più di ogni altro, visto il momento e il modo con cui Cobain è diventato tale, c'è la sensazione che fosse un martire di quel sentimento di sentirsi inadatto e fuori dalle cose che aveva caratterizzato tutto il suo percorso artistico; dall'altro, paradossalmente, Cobain ha sempre rifiutato questo aspetto, ma ne è diventato di fatto l'icona, "l'ultima grande icona del rock" come si legge da tre decenni.

Rimangono le sue canzoni, che fanno dei particolari più minuscoli leggenda: il Teen Spirit era un deodorante, Come As You Are era lo slogan che la città di Aberdeen, il posto sperduto dove è cresciuto, aveva nel cartello stradale di benvenuto, Lithium sulla bipolarità e sull'uso della sostanza come equilibratore dell'umore. Ma si potrebbe continuare a lungo. E lo faceva con la rabbia di chi voleva, in accessi fragorosi e distruttivi, far uscire tutto il dolore, sia psicologico (una situazione familiare al limite del tragicomico, l'imbarazzo del successo) che fisico (una vita tormentata dai dolori, tra ulcere e problemi allo stomaco), che covava dentro di sè. Probabilmente è per questo che oltre il mito estetico ha ancora tanto valore la sua storia.

Underneath the bridge, tarp has sprung a leak And the animals I've trapped have all become my pets And I'm living off of grass, and the drippings from my ceiling It's OK to eat fish 'cause they don't have any feelings

Something in the way

Blob (uno dei pochi motivi del pagamento canone) oggi 6 Aprile ha dedicato uno dei suoi speciali musicali, eccezionali, su Cobain, dal titolo Kurt. Vale la pena recuperarlo, anche solo per vedere Serena Dandini che a Tunnel su RaiTre (l'ultima esibizione dal vivo in TV della band, era il febbraio 1994) grida: dal vivo i Nirvana!

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Piatti Freddi Indigesti

Il paradosso del sentimento di vendetta è che ti rende dipendente da chi ti ha fatto del male, facendoti credere che ti libererai dal dolore solo quando farai soffrire i tuoi persecutori.

Laura Hillenbrand

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"Adesso lui è morto e fa parte di quello stupido club. Gli avevo detto di non entrare in quello stupido club". Seconda una famosa intervista fatta da Charles R. Cross, questo fu il commento della madre alla notizia del suo suicidio. Che avvenne il 5 Aprile 1994, ma il corpo fu trovato dal giardiniere l'8. Sono passati 30 anni.

Il club a cui fa riferimento la madre è quello dei 27, i grandi miti del Rock morti a quell'età, da Morrison a Hendrix, da Brian Jones a Amy Winehouse.

Rispetto a tutti gli altri, di Cobain c'è un mito diverso, contradditorio nella sua ontologia: più di ogni altro, visto il momento e il modo con cui Cobain è diventato tale, c'è la sensazione che fosse un martire di quel sentimento di sentirsi inadatto e fuori dalle cose che aveva caratterizzato tutto il suo percorso artistico; dall'altro, paradossalmente, Cobain ha sempre rifiutato questo aspetto, ma ne è diventato di fatto l'icona, "l'ultima grande icona del rock" come si legge da tre decenni.

Rimangono le sue canzoni, che fanno dei particolari più minuscoli leggenda: il Teen Spirit era un deodorante, Come As You Are era lo slogan che la città di Aberdeen, il posto sperduto dove è cresciuto, aveva nel cartello stradale di benvenuto, Lithium sulla bipolarità e sull'uso della sostanza come equilibratore dell'umore. Ma si potrebbe continuare a lungo. E lo faceva con la rabbia di chi voleva, in accessi fragorosi e distruttivi, far uscire tutto il dolore, sia psicologico (una situazione familiare al limite del tragicomico, l'imbarazzo del successo) che fisico (una vita tormentata dai dolori, tra ulcere e problemi allo stomaco), che covava dentro di sè. Probabilmente è per questo che oltre il mito estetico ha ancora tanto valore la sua storia.

Underneath the bridge, tarp has sprung a leak And the animals I've trapped have all become my pets And I'm living off of grass, and the drippings from my ceiling It's OK to eat fish 'cause they don't have any feelings

Something in the way

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Epitaffi Galleggianti

Soltanto perchè una meta è irraggiungibile, non ne consegue che non si debba lavorare al suo raggiungimento.

John Barth, L'Opera Galleggiante

John Barth è morto il 2 Aprile 2024 all'età di 93 anni. È stato uno dei più grandi scrittori americani degli ultimi 100 anni, sebbene poco famoso rispetto ad altri. Lo ricordo per due libri a me molto cari: questo che ho citato, L'Opera Galleggiante, un libro che racconta la storia di Todd Andrews, un uomo che si sveglia una mattina e - sopraffatto dalla noia esistenziale - capisce che l’unica soluzione è il suicidio. Vent’anni dopo, ancora vivo e vegeto, ecco che racconta la sua bizzarra storia e tutte le conseguenze di quella strana giornata. Lo lessi, su consiglio di una bellissima ragazza e insieme a lei; mi lasciò una dedica sulla mia copia del libro che dopo anni ancora non ho del tutto capito.

Il secondo è Giles, il ragazzo capra, del 1966, storia un ragazzo cresciuto come una capra che, infine, scopre di essere umano e si impegna per scoprire il vero segreto delle cose.

Si ricorderà, oltre che i suoi libri, il suo scrivere creativo, la sua professione di docente e un famoso articolo scientifico che scrisse su The Atlantic Monthly dal titolo The Literature Of Exhaustion, che per molti è il manifesto della letteratura postmoderna.

La notizia mi ha fatto pensare a quella dedica, e a quel libro misterioso e affascinante.

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Anonymous asked:

Ho ascoltato il disco dei T2. Mi è piaciuto tantissimo, è bellissimo: l'intro di No More White Horses potrebbe continuare all'infinito e sarebbe sempre bello! Grazie

Che soddisfazione!!!!

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