Spero che un post così vestito non mi venga bannato solo perché sono sospesa con delle corde ✨🌈
Quando sono triste ogni tanto torno qua. Mi ricordo di quel periodo della mia vita nel quale passavo tanto tempo a sfogarmi qui.
Povera piccola Alice, hai sofferto così tanto. E a volte sei ancora lì
Un continuo atto di profonda fiducia 💕✨
L'arte di respirare - T.J. Klune
Bella e carnosa.. proprio come piace a me 😉
Stai parlando della carne comprata al banco?
No perché non mi pareva di essere al supermercato
Che fai?
Ciao! Al momento sono nel mio posto preferito. Un parco nella mia città ✨
Tu?
Compagnia?
E questa notte prima di dormire sgrana i tuoi pensieri come un indecente rosario, sussurrando parole sconce e voglie irrefrenabili che sappiano di preghiera lasciva alle mie orecchie attente.
I thought I could fly
So why did I drown?
Your beauty never ever scared me
“Quando Dio finì di creare il mondo, decise di dividerlo tra i suoi principi e li chiamò a sé. Il primo principe ad arrivare fu il principe del mare, tutto ricoperto di onde blu e azzurre e sul suo capo un turbante di onde spumeggianti. “Poiché sei giunto per primo”disse Dio al principe del mare “ti darò la parte più grande. Riceverai due terzi del mondo: gli oceani, i laghi e i fiumi. Nella tua parte abiteranno tutti i pesci e i coralli stupendi, i pericolosi squali e le balene più grandi di ogni animale della terra. Presso di te verranno uomini e bestie e si compiaceranno di sedere presso le tue spiagge. Partì quindi il principe del mare felice gioioso e riconoscente, dopo di lui entrò il principe delle montagne, alto e imponente, sul suo capo una vetta splendente e innevata. “Shalom lekhà, pace a te, principe delle montagne” lo salutò Dio “a te darò tutte le cime ricoperte di neve e il forte vento dei monti che fa vivere ogni spirito. Ti darò le viste più belle nei limpidi giorni di primavera, tutte le bestie che abitano i dirupi, i camosci e le aquile. Tra i tuoi crinali abiteranno grandi poeti e sulle tue alture cammineranno coraggiosi i conquistatori di vette”. Gioì il principe delle montagne e proseguì per la sua strada, dopo di lui giunse il principe delle foreste, ricoperto di foglie e rami ed attorno ai suoi piedi radici sinuose ricoperte di muschio. “Barukh habà, benvenuto” disse Dio “a te do tutto il verde del mondo, le giungle misteriose e fitte, la ricchezza dei fiori e dei cespugli nei loro colori intensi e gli uccelli dal magnifico canto, che allieteranno gli orecchi di coloro che visiteranno le tue foreste. Ti dono tutte le grandi fiere, le scimmie, gli enormi elefanti e le farfalle dai mille colori. Presso di te verranno avventurieri amanti del pericolo alla ricerca di sfide e di territori sconosciuti. Anche il principe della foresta partì, tutto contento, e Dio, visto che il suo sacco si era ormai svuotato, si accinse ad andar via. Improvvisamente si udì un fruscio di vento leggero, e di fronte a Dio comparve il principe del deserto. Vecchio e stanco si trascinava il principe del deserto, tutto bruciato dal sole e riarso dai venti, la barba ricoperta di polvere e la pelle solcata da rughe profonde. “Adesso giungi?” disse incollerito Dio, “ora non mi resta nulla per te”. Si dispiacque il principe del deserto e si scusò: “Una lunga e impervia strada ho percorso, perdonami. Davvero non ti resta nulla per me?”. Dio guardò il fondo del sacco e sospirò. “Guarda” disse e aperse il sacco di fronte al principe del deserto, “i grandi laghi li ho già dati. Tutto ciò che mi resta è una minuscola sorgente, un pozzo quasi secco e una piccola pozza d’acqua, nulla di più. Ho già ripartito tutti gli alti monti e le valli, mi son rimaste solo alcune alture erose dal vento che nessuno ha voluto. Tutte le piante le ho già sparse e mi sono rimasti solo alcuni arbusti spinosi e alcune piccole e polverose piante che nessuno ha preso. Il clima mite e quello primaverile li ho già assegnati a tutti e ciò che mi rimane è solo un clima ostile, bruciante di giorno e gelido di notte. “Per farla breve” concluse Dio, “non ho altro da darti se non una grande aridità e null’altro”. Il principe del deserto ne fu addolorato e si incurvò. “Non fa niente” disse alla fine, “farò ritorno alla mia dimora, nel deserto, non ho bisogno di nulla, davvero”. Dio vide l’afflizione del principe del deserto e disse, “no, non posso non darti qualcosa”. Dio rivoltò il suo sacco, e ne uscì sabbia finissima e calda, che diede vita a dune sconfinate, e rocce di ogni colore. Dio consolò il principe del deserto e disse: “Non rattristarti, è vero, non hai ricevuto cime alte e innevate, e nemmeno fiumi lunghi e scroscianti. Non ho più a disposizione piante selvagge, farfalle e animali vigorosi. Ma presso di te, deserto” disse Dio, “giungeranno coloro che vedono in visione, profeti e solitari. Tra i tuoi crepacci si raccoglieranno gli amanti del silenzio e della natura, e presso di te, deserto, poiché sei così duro, si riuniranno tutti coloro che nel mondo ricercano la verità, la purezza e l’innocenza; presso di te” concluse Dio, “troveranno dimora coloro che cercano me”.”
— Anonimo israeliano
I am Not Afraid Anymore
Standing in the eye of the storm
Ready to face this, dying to taste this, sick sweet warmth