Quando credi che sia arrivata la discesa, ecco lì che riparte la salita più ripida di sempre.

Girare l'angolo e trovarsi come davanti un burrone. A quel punto, cosa fare?

Saltare inconsapevolmente per raccogliere i frutti di una nuova esperienza o farsi mangiare dalla paura?

Magari fossimo preparati ai burroni della vita... sapremmo, forse, affrontarli con una giusta carica e con pensieri funzionali, liberi finalmente dalle catene della paura.

Ma, ciò che vorrei dirti, è questo: vorrei che con me ti sentissi libero di spogliarti di quest'armatura perché non serve se ho l'abilità di leggerti dentro. Spogliati di questa armatura perché sei bello con tutte le tue insicurezze e non pensare mai di star esponendo il fianco perché ci sono io a proteggere ogni parte di te, forse specialmente quella fragile ed insicura che tendi a nascondere sempre.

Sappi che io ti capisco, che condivido con te gioie e timori, che anche se a volte le mie parole possono sembrarti echi di un mondo lontano, in verità sono lì per te, per curare le tue ferite e per dimostrarti che non è come credi, che solo le persone che ti amano ti capiscono perché sanno veramente chi sei fino in fondo.

Ecco, tutto ciò per dirti di lasciarti andare: non avere paura, ci sono io con te e ci sarò sempre, nel bene e nel male.

Ciao. Oggi ti ho pensato. Ti penso sempre, non è una novità. Ti ho pensato così tanto da sentirti vicino. Strano. Sentire una persona che non c'è, vicina. Qualche volta mi capita di impazzire. Impazzire all'idea di non averti qui, di non poterti nemmeno guardare semplicemente negli occhi. Dovrebbe essere illegale tutto ciò.