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forcone e poesia

@mopos

A volte non provate anche voi quel desiderio pungente d'infilzare l'evidenza del male? E’ davanti a noi palese. E se “alla fin della tenzone io tocco” è troppo tardi! Dobbiamo farlo subito e con ostilità.

Ho letto quella cazzata della bidella pendolare propinata dall’italica stampa e mi sono venuti in mente dei ricordi di gioventù quando ancora non esisteva l'alta velocità, 

Tanti anni fa, ero un giovane studente di psicologia iscritto alla facoltà di Roma anche perché a Napoli non esisteva questo percorso di studi. Per vari motivi che non sto qui a spiegare non potei trasferirmi nella capitale e quindi decisi di fare il pendolare per seguire le lezioni. Fu una delle esperienze più assurde che ho mai vissuto. 

In quel periodo i treni non erano veloci come quelli di oggi, esisteva si il direttissimo ma era per pochi e visti i costi si era costretti a prendere gli intercity o al peggio i regionali che facevano tutte ma tutte le fermate, solitamente quest’ultimo al ritorno. In quel lasso di tempo ebbi modo di vivere l’inferno delle ferrovie italiane e ovviamente delle sue stazioni. 

Ho visto locomotori in fiamme correre alle prime luci dell'alba come se non ci fosse un domani, ho trascorso ore nelle campagne ai confini regionali in attesa dei soccorsi che non arrivavano mai. Ho viaggiato sui treni merci come i pacchi per non dire altro  perchè il treno passeggeri era guasto e tu dovevi arrivare in tempo e a qualsiasi costo a destinazione. Vagoni sganciarsi così e perdersi nella notte con tutti i suoi occupanti. 

Poi esisteva solo per quelli come noi, schiavi della rotaia e eravamo tanti, un commercio interno di biglietti a basso costo, illegale ovviamente, che ci faceva risparmiare qualche lira, praticamente ti vedevano tutti i giorni e quindi il personale di bordo ti offriva il servizio alternativo a un costo inferiore, una specie di fidelity card ante litteram.  Ho visto gente che viveva da anni sui treni e nelle stazioni facendo lavoretti a bordo tipo vendere generi di conforto, si come quel capolavoro di Nanni Loy intitolato “Cafè express” e magistralmente interpretato da Nino Manfredi. 

Senza dilungarmi troppo era un mondo a parte inconcepibile per chi non lo ha mai vissuto ma anche affascinante a modo suo che volentieri abbandonai perchè era veramente impossibile reggere certi ritmi e certe situazioni quindi quell'esperienza finì quando finalmente decisi che era meglio per me e la mia salute mentale iscrivermi a sociologia di Napoli (altro manicomio...) dove poi mi laureai. 

Quell'esperienza mi fu utile poi quando non contento dell’anno e più  perso a bordo dei vari convogli  decisi con alcuni amici di fare l’esperienza dei viaggi con l’interrail ma questa è un’altra storia che forse un giorno racconterò.

Per concludere non credo minimamente alla storia della bidella pendolare che si fa ogni giorno Napoli Milano A/R per risparmiare sull’affitto non fosse altro che per fare quell'abbonamento (che non esiste) deve andare per forza sul sito di trenitalia (risata diabolica in sottofondo).

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Fabio Magnasciutti

C’ho pensato tante volte a questa cosa però sono così adorabili🫶

Oggi comunque è la giornata mondiale del gatto nero. Auguri a tutti i gattini neri e anche ai miei.

Non vi preoccupate che le "feste per andare in estasi" si organizzano da decenni in tutto il mondo in modalità più o meno segreta. Anzi ci sono posti relativamente vicini dove non vige l'oscurantismo politico e bigotto che da sempre ci contraddistingue e che di questo genere ne hanno fatto un business milionario. Ma si sa da noi il bacchettonismo ideologico è imperante e da sempre si prodiga a colpire le fasce più deboli e giovani che cercano di evolversi e crescere culturalmente. Non seguite la propaganda ma informatevi e leggete gli studi che da decenni s'interessano dei fenomeni della transe, e poi, se i bacchettoni al potere e non solo avessero un pizzico di cultura troverebbero che esiste da secoli in italia.  Basterebbe conoscere gli studi dell'antropologo De Martino e/o tutto il filone degli studi francesi cito Lapassade così en passant, ma figuriamoci se si acculturano. A loro basta, colpevolizzare, stigmatizzare, rinchiudere senza porsi alcuna domanda che però purtroppo risuona sempre nella coscienza libera di ognuno di noi anche solo ascoltando la musica e danzando con essa. Tutto il resto è folklore e passerà a dispetto di loro.

Berlusconi sembra mia madre che quando ha finito il latte dichiara che non è stata lei a finirlo ma è entrato un uomo in casa a prenderlo. 

Io non bevo latte e mia madre è coetanea del berlusca così tanto per dire.

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