Indagini di un cane

@green--moon / green--moon.tumblr.com

Ma come fanno le persone a prendere le scale mobili?
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Fumavo venti sigarette e groppo in gola e secca sete di te.

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l'odore d'acqua e d'improvviso

dei gelsomini, anchilosato.

tu hai la tua smorfia di follia e santità

nulla più, brandelli di carta, un

duello eterno - a te, occhi di cane.

l'esercizio della claustrofilia, arancio-azzurrino:

svolgere le trecce, papiracea

riposa, sii saggia - le trame di morsi a seccare.

non è forse l'altro la pastoia

e non il corpo, animuccia antica?

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Trasparente Nessuno mai mi ha fatto sentire trasparente Come hai fatto tu. Nubifragio, Ci sprofondo.

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"Io, Dalì", Palazzo delle arti di Napoli. 26 maggio 2018.

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Mentre attraversi le stanze infinite Di questa casa nascosta agli dei Scrivi a tuo padre che non tornerai Cadono tutte per lo spavento Cadono a terra e somigliano a te Le adolescenti volute dal re Che brutta storia Essere liberi dentro la solitudine dei corridoi Essere liberi e uomini mai Io sono un mostro E tu chi sei? Come ti chiami? Come stai? Vorrei parlarti ma è impossibile Sono un bestia E adesso sai Che non appena incontrerai il Minotauro Morirai Amore mio Il Minotauro di Borges, Baustelle, L'amore e la violenza vol.2

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La prima volta in quasi (solo) vent'anni che vedo la neve. E la vedo nell'ultimo posto in cui mi aspettavo di vederla.

E quasi piangevo tra i colli aminei e frullone, dimenticandomi di Alfonso Nitti e la sua vita.

E chissà se ci scrivi (o forse scrivete?) ancora sul quadernino che ti (o vi?) regalai. Speriamo di sì.

(Perché?)

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Adesso non penso più a nessuno; non mi curo nemmeno di cercare parole. Tutto scorre in me più o meno svelto, non fisso nulla, lascio correre. La maggior parte del tempo, in mancanza di parole cui attaccarsi, i miei pensieri restano nebulosi. Disegnano forme vaghe e piacevoli, e poi sprofondano, e subito li dimentico.

Jean-Paul Sartre, “La Nausea”

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"Quella ragazza sotto la finestra"

Pensavo avremmo dato la stessa importanza a quel giorno Pensavo male. Devo dire che di me hai sempre fatto descrizioni bellissime. La prima non la dimenticherò mai. Forse. E vi mescolo, vi mescolo e diventate indefiniti. E comunque nella mia vita non avrei mai pensato di dare ripetizioni di biologia. Invece.

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Sehnsucht

La malattia del doloroso bramare all'infinito il desiderio stesso.

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