Dazai, stroking Chuuya’s hair: You’re so cute.
Chuuya, sleepily: I could beat the shit out of you.
Dazai, lovingly: I know.
Dazai, stroking Chuuya’s hair: You’re so cute.
Chuuya, sleepily: I could beat the shit out of you.
Dazai, lovingly: I know.
- David Grossman
“Fai una doccia. Lavati via la giornata. Lasciatela scivolare addosso, insieme alla schiuma. Apri l'acqua calda. Gira la valvola più che puoi, non aver paura di esagerare. Anzi, esagera e basta. Senza pensarci. Sentila sulla pelle, percepiscila fino a dentro le ossa. Ti sembrerà di andare a fuoco, letteralmente. La sensazione di bruciore sarà estrema ma tu non bloccare il getto d'acqua. Ascoltami, non farlo. Lascia solo che ti provochi sofferenza. Alla fine non fa neanche più tanto male. Semplicemente, ti abitui al dolore. Ma non tutti sanno che, talvolta, lascia spazio al piacere. Si tramuta in esso con una lenta ma appagante metamorfosi. Ti sembrerà strano, ma fidati quando ti dico che tutte le cose strane sono vere. Ormai il fuoco fa parte di te, si è impossessato del tuo corpo e non lo lascia andare. Sei ustionata, profondamente ustionata all’interno. E, credimi, questo tipo di ustione non svanisce. Hai un incendio dentro, devi solo far evadere le fiamme.”
— Rebecca D’Anna
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Non so bene come iniziare questa lettera. Perché limitarmi ad un banale e scontato “Cara Rebecca” quando potrei scrivere un miriade di altre cose? Lo sai che non ho mai seguito schemi, né regole. Sono sempre stata un po’ sopra le righe e con la testa fra le nuvole. Forse sarà per questo che i miei capelli sono estremamente indomabili: lassù c'è vento. Hai visto? Lo sapevo! Mi sono persa in chiacchiere e non mi sono nemmeno accorta che, alla fine, la lettera ha avuto la sua introduzione. Un tantino improvvisata e inaspettata ma è così che mi piace agire. Sono del parere che le cose debbano essere prese così come sono, senza sovrastrutture. Ma adesso basta parlare di me! C'è un motivo per cui ho deciso di scriverti questa lettera. Magari anche più di uno. Volevo semplicemente fissare dei promemoria nella tua testolina. Volevo costringerti a capire quanto sei speciale, perché tu non lo sai. Ecco, cominciamo proprio da questa parola che amo tanto, che ami tanto. Speciale. Analizziamo ogni singolo tratto di ogni singola lettera, scaviamo a fondo. D'altronde, lo facciamo sempre. Cosa vuol dire, esattamente, essere speciali? Per una mamma il proprio figlio è speciale, semplicemente perché è suo figlio. Magari gli altri non noteranno niente di particolarmente peculiare in lui, ma per la sua mamma resterà sempre speciale e questo non può essere cambiato. Però, seguendo questo ragionamento, tutti dovrebbero essere speciali. E, se lo sono tutti, alla fine non lo è più nessuno. Ma perché dovremmo seguire un ragionamento? Sai cosa penso? Che, a prescindere, ognuno lo sia a modo suo. Perché non è importante essere speciali per gli altri. Quello che conta è essere speciali per sé stessi e se te lo dico io che lo sei, allora devi credermi per davvero. Come pensavo, mi sono dilungata troppo. Di nuovo. Credo che questa sia una delle cose che distingue una persona dall'altra. Dilungarsi, per esempio, è una peculiarità della mia persona, un qualcosa che fa parte di me e che non può essere modificato. Perché io non sarei io senza i miei discorsi chilometrici e le mie lettere infinite. Proprio come questa. La cosa più bella è quando la peculiarità di una persona si intreccia o combacia con quella di un'altra. Penso proprio che le nostre peculiarità si abbraccino all'imperfezione. Sì, all'imperfezione, perché le cose perfette non mi sono mai piaciute. Ecco che torno a parlare di me, anche se poi io e te siamo la stessa persona. Detto così perde un po’ di poeticità ma tieni conto che un pezzo di te si sia staccato e abbia deciso di scriverti una lettera. Considera che quel pezzo sia io. Forse così ne ha riacquistata un po’ di poeticità, che ne dici? Ogni cosa ha un inizio e una fine ma chi dice che anche questa lettera debba averne una? No, non starò qui a consumarmi la dita fino alla fine dei tempi per via di questa lettera. Quello che intendevo è che dovrai leggerla ogni giorno per tenerla in vita e per far sì che, effettivamente, non abbia mai una fine. Tieniti strette le tue opinioni, i tuoi punti di vista, i tuoi pensieri, le tue idee, le tue stranezze, le tue peculiarità, le tue pazzie. Tieniti stretta la vita. Tieniti stretta la persona che sei. Con la ferma convinzione che tornerai a leggerla domani Te stessa P.s. Trattieni la voglia irrefrenabile di rosicchiare qualunque cosa, ogni tanto. P.p.s. Tanto so che continuerai a farlo lo stesso.
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Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.
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Sia gli uomini che le donne dovrebbero sentirsi liberi di essere emotivi. Sia gli uomini che le donne dovrebbero sentirsi liberi di essere forti. È tempo di capire che si dovrebbero trattare i generi come una gamma di possibilità, non come una serie di comportamenti idealmente opposti.
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Il mondo è silenzioso qui
dove il verde dei prati prevale sul grigio delle strade
dove i raggi del sole filtrano attraverso le foglie degli alberi e non attraverso i vetri delle finestre
Pare che i fiori vogliano giocare a rincorrersi,
forse è per questo che oscillano un po’ di più,
come a voler dimostrare il loro essere impazienti di staccarsi dal terreno
E allora chiudo gli occhi e lascio che il sole mi accarezzi il viso,
che il mio corpo si adagi tra i fili d’erba e segua il movimento dei fiori,
che la mente si concentri sul concerto dei merli e dei grilli
Il canto soave di queste creature non inquina la quiete del posto
né la pace interiore che mi suscita
Esco per un attimo dalla bolla che il contatto con la natura aveva creato
e mi accorgo che il vociare delle persone
si fa sempre più vivo,
il rumore dei clacson più intenso,
e quello dei passi più frenetico.
Il mondo non è poi tanto silenzioso qui,
eppure è esattamente qui che vorrei essere
perché questo posto mi ha tenuta lontana dai rumori esterni
creando un confine, una barriera
una bolla
E, ovunque io vada, mi basterà semplicemente tirarla fuori
Rebecca D’Anna
i have a demon in me but we are friends
Voglio andare sulla Luna.
La stessa Luna che ho sempre visto da lontano.
Voglio andare sulla Luna.
La stessa Luna che ho ammirato in silenzio.
Voglio andare sulla Luna.
La stessa Luna che fluttua radiosa nell'universo.
Voglio andare sulla Luna.
La stessa Luna che riflette sulla superficie del lago notturno.
Voglio andare sulla Luna.
La stessa Luna che tiene compagnia alle meravigliose stelle.
Voglio andare sulla Luna.
La stessa Luna che mi viene a trovare nei sogni.
Voglio andare sulla Luna.
Ripeto, voglio andare sulla Luna.
E lo ripeto ancora, voglio andare sulla Luna.
Tutto racchiuso in una semplice frase, che di ripetere non ne avrò mai abbastanza.
— Rebecca D’Anna
Mi piace il modo in cui scrivi, complimenti sei molto brava!
Mi fa davvero piacere, grazie mille! ♡
Abbassa i finestrini, voglio sentire il sole sulle palpebre e il vento sulla pelle, tra i capelli, sulle labbra umide.
Gli occhi chiusi, la mente rilassata e concentrata nel medesimo istante. L'odore degli alberi iniettato nei polmoni; il respiro che si confonde con l’aria aperta, diventando un tutt'uno.
Sporgo la testa ancor più fuori dal finestrino, vogliosa di assaporare quest'insieme di sensazioni, di odori.
Le braccia aperte, pronte ad accogliere dentro il mio corpo questo momento puro, incontaminato.
Riconosco l'inconfondibile odore dell'erba bagnata, delle foglie, del terriccio.
Un miscuglio di odori diversi che si fonde in un unico ed irripetibile profumo: quello della natura.
Il tutto è contrastato dal rumore delle ruote che sfrecciano sull'asfalto, dal vento tagliente che fischia nelle orecchie, dalla mia canzone preferita alla radio, a tutto volume.
Ho gli occhi chiusi ma è come se vedessi ogni singola cosa che mi sta passando davanti, perché spesso non c'è bisogno di aprirli per rendersi conto di cosa abbiamo intorno.
A volte dobbiamo percepirle certe cose, vederle con la mente, prima che con gli occhi perché solo apprezzando l’arte racchiusa nel nostro io più nascosto possiamo amare a pieno ciò che si vede ad occhi aperti.
Il paesaggio più spettacolare è dentro di noi e il compito di trovarlo è solo nostro.
— Rebecca D’Anna
Abbassa i finestrini, voglio sentire il sole sulle palpebre e il vento sulla pelle, tra i capelli, sulle labbra umide.
Gli occhi chiusi, la mente rilassata e concentrata nel medesimo istante. L'odore degli alberi iniettato nei polmoni; il respiro che si confonde con l’aria aperta, diventando un tutt'uno.
Sporgo la testa ancor più fuori dal finestrino, vogliosa di assaporare quest'insieme di sensazioni, di odori.
Le braccia aperte, pronte ad accogliere dentro il mio corpo questo momento puro, incontaminato.
Riconosco l'inconfondibile odore dell'erba bagnata, delle foglie, del terriccio.
Un miscuglio di odori diversi che si fonde in un unico ed irripetibile profumo: quello della natura.
Il tutto è contrastato dal rumore delle ruote che sfrecciano sull'asfalto, dal vento tagliente che fischia nelle orecchie, dalla mia canzone preferita alla radio, a tutto volume.
Ho gli occhi chiusi ma è come se vedessi ogni singola cosa che mi sta passando davanti, perché spesso non c'è bisogno di aprirli per rendersi conto di cosa abbiamo intorno.
A volte dobbiamo percepirle certe cose, vederle con la mente, prima che con gli occhi. Perché solo apprezzando l’arte racchiusa nel nostro io più nascosto possiamo amare a pieno ciò che si vede ad occhi aperti.
Il paesaggio più spettacolare è dentro di noi e il compito di trovarlo è solo nostro.
— Rebecca D’Anna
@stayxpeculiar
Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare
con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,
che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
— Frida Kahlo
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Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
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Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare
con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,
che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
— Frida Kahlo
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