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What happens to you when everything happens to you

@aquarterbrokenglass / aquarterbrokenglass.tumblr.com

['So che ho vissuto male, sono stata una miscela imperfetta di furia e malessere, ho camminato sull’orlo di una terrazza, ho mangiato vetri, un misto di inganno e odio, di squallore e di canzoni, di rischio e perversione. Ho cicatrici di arma da fuoco, di coltellate e di disamore.'_Efraim Medina Reyes]
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Dimmi, di quale vuoi sapere. Me li ricordo tutti. C'è un gusto nel catalogarli, trovargli una collocazione che serva a dargli un ruolo oltre a quello già svolto. Quello lì? Quello piccolo in avorio? Ma no, quello è una sciocchezza. Una risposta brusca in un momento in cui crollavo. Qualcosa di futile, è uscito subito. Guarda, non c'è neanche più il segno. Guarda questo: questo è di quando ho chiesto aiuto ma lei non c'era, aveva bisogno di iodio. È vecchio, ma non troppo. Non l'ho pulito dopo che l'ho sfilato perché mi piaceva pensare che anche lui avesse fatto un bagno. Guarda che bei segni, la ruggine, il sangue, non si capisce nemmeno più. Questo ha una linea fantastica, è molto moderno, senti? Leggero, preciso, bilanciato. Quando è entrato quasi non me ne sono accorta. È di settembre dell'anno scorso. Ci ho pensato un po' prima di toglierlo; non sapevo se gli avrei trovato posto tra gli altri. Sai, son tanti. Per questo ho impiegato un po' più di tempo a guarire, guarda, qui sotto la scapola sinistra. Sì, ancora pulsa. Te l'ho detto, roba recente. Di questo non ti posso parlare, la ferita ancora sanguina. Sai ho bisogno di tempo, dopo che li sfilo. Prima c'è l'emergenza sangue, infezione, dolore a volte. Poi devo pulirli, lucidarli, studiarne la struttura, come sono entrati, quanto a fondo. Per fortuna sono tutti abbastanza affilati, non saprei proprio come farlo, quello. Poi scegliere dove metterli. Che nome dargli. Però è bello, con quella lama ricurva, taglia e aggancia in più direzioni. Toglierlo è stata un'impresa. Il sudore. Mamma mia guarda. Poi come sempre mi spazientisco, credo di aver dato due strattonate di troppo, mi sono fatta più male io. Comunque è un lavoraccio. Eh no, non è facile. Ma qualcosa dovrò pur farci. A pensare che sono terribile in queste cose: catalogare, ordinare, mantenere l'ordine, soprattutto. A volte quello che esce è così bello, colori così luminosi, forme armoniche, seducenti. Mi dimentico di dover prima tamponare. Mi dedico subito a loro. Questo? No questo non l'ho ancora tirato fuori. Vedi? Non sanguina neanche più. Forse ormai è parte di me, un tappo. Quando faccio la doccia e ci passo intorno con la spugna rido, immagino di sfilarlo e puuuufffff! Schizzare via come un palloncino snodato. Non mi ricordo chi l'abbia messo. Finché non lo tirerò fuori non saprò neanche di che tipo sia. Credo lungo, comunque. Ho come l'impressione che gratti dietro lo stomaco, a volte, in alcune posizioni. Come? No, non mi fa male. No, non mi serve una mano. Anche se è a metà schiena ci arrivo benissimo. Vedi? No, gradirei tu non lo toccassi. Hai tutti gli altri con cui giocare. Guarda.

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We are incredibly excited to finally reveal the preview of the beautiful.bizarre curated exhibition ‘aestheticism’ which opens at ヴァニラ画廊(Vanilla Gallery) in Tokyo next week 4 April 

“The artists I selected for this exhibition are incredibly creative and talented: their intense, psychologically-charged works, besides being technically impeccable, are conceived to replace verbal communication with a visual language capable of transcending the limits of ordinary communication. The theme ‘aestheticism’ allowed the artists an opportunity to explore the beautiful.bizarre aesthetic, to consider what represents beauty across cultures, continents and mediums. To explore both the culturally accepted notions of beauty and those dark hidden places inside our hearts that are drawn to the evocative darkness, to the odd things, to the macabre, and to the sharp and visceral moments of our experience.” ~ Danijela Krha, Co-Founder & Editor-in-Chief, beautiful.bizarre

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LARMOYANT

[adjective]

1. tearful; weepy.

2. maudlin.

Etymology: French, present participle of larmoyer, “to be tearful, snivel”, from Old French, larmoier, “to weep, shed tears”, from larme, "tear”, from Latin lacrima.

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