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Magdalena 🥀

@shinynymph / shinynymph.tumblr.com

Federica Lucente | Camaleontica Amo la letteratura, e tutte le arti in sé. Mi affascinano la psicologia e, nello specifico, la psicanalisi, i contorti meccanismi mentali diversi per ognuno di noi, ma che lambiscono ogni anima. La mia passione è la scrittura creativa, lo è sempre stata, fin da quando ne ho memoria. È passione, sogno, destino al quale mi sento incatenata, e dal quale non voglio slegarmi. I miei scritti sarebbe azzardato e superbo considerarli poesia; sono semplicemente squarci della mia anima causati da un dolore, profondi, dai quali è possibile, affacciandosi, vedere me, un po' di me, la vera me. La mia essenza più pura, più profonda. La mia anima. Questo è ciò da cui nasce la mia produzione poetica.
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Ho accettato l'insindacabile verità: io sono più di una. Sono mutevole, inarrestabile. Ho accettato di non poter definirmi mai completamente. Sono divenuta esploratrice di me accettando d'avere altri toni. Accettando le mie sfumature che s'abbracciano tra loro, fondendosi, dando vita a miriadi di differenti colori. C'è una nuova me che sta uscendo allo scoperto, che s'affaccia timidamente al mondo, intimorita, ma desiderosa di rivalsa, e curiosa. Dannatamente curiosa. Sono libera di fluire. Libera di desiderare di farmi pioggia, tempesta, uragano. Il desiderio di creare, e distruggere. Il desiderio di lasciare tracce. Liberamente fluire. Il desiderio d'accogliermi tra le braccia. Mi sono presa per mano. Mi permetterò la violenza del temporale. Il fulgore del fuoco inestinguibile. Ho accettato la vita che mi scorre dentro. La sensibilità che mi permette di carpirla tutta. Fino in fondo. Fino all'ultima goccia.

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Quando altri ti nominano in mia presenza

tremano ancora le ossa in quei punti, chirurgicamente precisi, in cui il tuo tocco delicato le ha sfiorate.

Le labbra s'increspano, mare di lacrime amare in tempesta, dal sapore di rimorso. Imposto rimorso.

Quando altri ti nominano in mia presenza, rivedo noi due in un preciso momento passato, momento di sesso e sudore, vanità ed eccitazione. Rivedo noi due riflessi in quello specchio, risento l'imbarazzo audace nelle mie viscere. È lo stesso

Quando altri ti nominano in mia presenza, mi penetra l'odore di salvia; mi entra dentro quel gusto morbido e vellutato, ipnotico.

E risento nella mia mano sinistra i tuoi crespi ricci, l'attaccatura sulla nuca, il calore del tuo corpo; in quella destra è il tuo cuore che sento palpitare, incessante batte contro le mie resistenze effimere, arrendevoli, mentre la tua lingua si fa spazio nella mia bocca: stana la mia, vuole danzare.

Quando altri ti nominano in mia presenza mi perdo ancora nei nostri discorsi, e il volare è piacevole.

Quando altri ti nominano in mia presenza, mi rivedo riflessa nei tuoi occhi ridenti, e sento le tue dita seguire il conforto dei mie ricci. Chiudo gli occhi, allungo verso di te le mie labbra, mentre prendono fuoco i miei lombi.

Quando altri ti nominano in mia presenza torno ad avere vent'anni e penso che, se volessimo, avremmo ancora dalla nostra tutto il tempo del mondo.

Ti cacciatore, io Ofer.

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Se il mio amore per te fosse un animale

avrebbe colori sgargianti da usare come sgambetto sessuale

Se il mio amore per te fosse un animale

non avrebbe zampe, ma con squame striscerebbe lentamente, e tra le sue spire ti abbracciarebbe

Se il mio amore per te fosse un animale

con le sue ampie ali ti porterebbe ovunque desidereresti, ad assaggiare le nuvole e ad annusare il cielo. Per regalarti la libertà

Se il mio amore per te fosse un animale

con le sue fusa sceglieresti di dormire: bianco rumore prediletto

Se il mio amore per te fosse un animale

nel suo ventre molle e caldo ti terrebbe, per proteggerti da ogni male.

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Continuo a guardare l'angolo del soggiorno dove ti rannicchiavi sempre in questi giorni, lo stesso angolo nel quale ho dormito con te le ultime due notti.

Stanotte t'ho sognata, non ricordo nulla se non te, i tuoi occhi di squame, e il sole, ne vedevo i raggi uno ad uno ed erano bellissimi, c'era tanta luce.

Mi domando se tu sia in quella luce adesso.

Non vorrei altro.

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Sei arrivata qui per caso, tredici anni fa, conquistando i nostri cuori con quello sguardo intelligente che avevi, occhi grandi e profondi, squame di serpente.

Eri la più piccola, uno scriciolo minuscolo a cui i tuoi fratelli impedivano di tirare il latte. Una volta svezzata, nelle ciotole di latte hai iniziato ad immergerti totalmente - Cleopatra, per l'appunto.

Che cuore pesante che m'hai lasciato, un senso di vuoto nel quale rimbomba solo una eco di pianto. Non m'hai dato manco il tempo di realizzarlo, te ne sei andata così, in punta di piedi, come solo una felina come te sapeva fare. Impercettibile.

Non è impercettibile, però, la tua assenza, continuo ad immaginare il tuo manto tricolore nei tuoi antri preferiti in cui ti nascondevi ogni qual volta che in casa arrivavano persone che non conoscevi. A te bisognava conquistarti, ma quando sceglievi le tue persone predilette le seguivi come un'ombra. Sei entrata con delicatezza nel mio cuore, senza mai pretendere nulla, con quello sguardo sghembo perché non t'è mai cresciuto un canino. Soffice e intelligente, curiosa e cacciatrice, adoravi le porte chiuse perché amavi aprirle da te, non sopportavi l'ordine nei cassetti, e per questo ne svuotavi continuamente il contenuto.

Mi mancherà ritrovarmi la stanza invasa dai calzini, mi mancherà il tuo sguardo lascivo, le tue fusa sbavose, guardarti rotolare al sole, la tua pancia morbida, i tuoi bacini leggeri, i morsi delicati, svegliarmi con una sensazione di peso sullo stomaco, aprire gli occhi, trovarmi te addosso.

Il peso è rimasto, purtroppo non legato alla tua presenza. Ho un macigno sul cuore da quando t'ho sentita addormentarti tra le mie braccia.

Ciao amore mio, grazie d'avermi regalato la tua presenza. Fa' buon viaggio.

Le anime pure non muoiono mai.

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E mi aggrappo agli specchi per ritrovarmi. Per non dissolvermi.

Come Elisa

Medusa

Fluttuo nell'aria e

L'avvolgo

Questa stanza è piena di me

In me

L'aria

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Con questo periodo dell'anno ho da sempre una relazione poliedrica, eclettica. Le persone normalmente declinano queste emozioni incongruenti e antitetiche a dicembre: si tirano le somme, s'imbastiscono buoni propositi, ci si percepisce sulla soglia di un territorio inesplorato, carta bianca sulla quale disegnare, scrivere, scarabocchiare. Tutto nuovo, lindo, un foglio intonso che si ha quasi timore di sporcare.

A me accade a fine marzo. Mi travolge, è come un'onda alta nella quale voglio entrare di pancia, di testa, ma gracchia forte la paura di farmi male. L'acqua potrebbe essere troppo fredda, potrebbe entrarmi nei polmoni, potrei non riuscire più a respirare. E allora mi fermo lì, sulla soglia di fine marzo, e penso a quanto mi faccia paura da sempre il tempo che scorre. Inesorabile. Una clessidra, granelli di sabbia che non hanno altro destino se non quello di cadere, precisi, uno dopo l'altro, ammucchiandosi in un pugnetto informe sul fondo. Giorni, mesi, anni, fogli di calendario precari, strappati via una volta giunta la X sull'ultima data.

Ma - contestualmente - è primavera. E la primavera porta rinascita, un vento caldo rigenerante, un vento pieno di germogli, occasioni pronte a sbocciare come neonate foglie acerbe su rami nudi. Fiori da colori sgargianti, profumi permeanti, effimeri tanto quanto indispensabili. Caducità, necessità. La primavera mi fa percepire fenice, pronta a scrollarsi di dosso tutta quella cenere, senza la quale non potrebbe rinascere. Immagini scontate, lo so, ma parlanti.

Sono sulla soglia di questo marzo crudelmente veloce, reduce da due anni estenuanti, la psiche in mille pezzi, il desiderio non più ignorabile di prenderli finalmente tra le mani, graffiarmici anche, ma rimetterli insieme.

È bello talvolta riabbracciarsi, ricomporsi, ridarsi nuova forma.

Ridarsi alla vita.

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Chi sei, che appari tacito dal nulla

Ti dilegui, orme sulla neve.

Innamorarsi di un'idea, sentimento inespresso, desiderio che si acquieta,

Ma mai svanisce.

E rimarrà sempre incognita, per me, la soluzione alla nostra equazione.

Alimentando un fuoco che arde anche se nessuno ci si scalda, anche se nessuno lo guarda.

Un profumo, uno sguardo. Ricordo di labbra che s'incontrano, conoscendosi.

Questo sei. Una poesia nel silenzio.

Poi il vuoto

Negli amori mai nati si rimane incastrati.

Ti voglio bene.

E va bene così, richiudo tutto in un cassetto

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Questo volo sbilenco,

Farfalla sgualcita

Ti posasti su un fiore,

Ipnotico;

Ti stropicció le ali.

E ora voli confusa, smarrita

Aneli a chissà? Forse alla tua normalità

Ma è una vita che dura un battito d'ali

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Ti ho odiato, ignorato, ti ho concesso carezze centellinate perché la tua invadenza per me era troppa. Troppo entusiasmo, troppi baci, troppi salti con quelle zampette che, sempre, alla fine, mi sporcavano.

È andata a finire che mi hai sporcato il cuore, un cuore che adesso si ritrova lacerato, distrutto, vuoto.

Vuoto come la tua cuccia -le tue cucce, cane viziato-, vuoto come questa casa da qualche ora, da quando sei volato via.

Ti ho amato a modo mio, da stronza ingrata, da "antipatica", come dicevano tutti.

"Ti tratta male, ma sempre da quell'antipatica vai".

Pagherei tutto l'oro del mondo, ora, per poterti dare tutte le carezze che non ti ho mai dato, per apprezzare il tuo entusiasmo, per vederti come sei sempre stato, prima che una malattia insensata ti spegnesse.

Nei miei ricordi sei e sarai sempre Joy, il cane con il nome meno azzeccato che gli si potesse scegliere, con quegli occhioni sempre malinconici in cerca dell'infinito.

Ma la gioia è quella che hai donato tu a noi, e per questo ti saremo grati per sempre.

Aspettaci sulla Luna, quella che guardavi sempre, nostalgico e innamorato.

Ti sei conquistato un pezzo del mio cuore, ti porterò sempre con me.

Ciao piccolo cane, ora sei libero di correre e rincorrere le lepri, di fare cerchi nel grano indisturbato e felice.

E, a pensarti così, sono felice anch'io.

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shinynymph

Dio mio, adoro ciò che scrivi. Sei di una delicatezza che inebria come il brezza marina in un giorno d'estate. Sai essere immensa come il mare, che a volte fa paura, che travolge ogni cosa per il desiderio impellente di volerla abbracciare.

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Mi hanno completamente ammutolita e disarmata le tue parole… Ti ringrazio immensamente. Dal più profondo dell'anima grazie.

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Nostalgie

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Fiorisco sotto il tocco delle tue dita, fioriscono le mie labbra quando le tue le sfiorano dolcemente, fiorisce la mia lingua quando assaggia la tua pelle, calda, dolce, profumata, fioriscono i miei occhi cullati dal tuo sguardo, e cado come in uno specchio, cado in un vortice che però non fa paura, cado e all'improvviso mi ritrovo a volare. Ho ali colorate, ali di farfalla, ali che non sapevo di possedere. Fioriscono le mie mani quando con le tue le stringi, gemme colorate e petali vellutati, ho fiori nei polmoni, ma respiro come non ho mai respirato da quando ci sei tu nella mia vita, e le farfalle nel mio stomaco non mi abbandonano mai. Fioriscono le mie guance quando mi guardi, rose rosse sulle gote, profumo di primavera. Fiorisce il mio corpo tutto quando sei dentro di me, quando dentro me ti muovi, quando mi respiri e insieme esplodiamo come fuochi d'artificio. Hai portato la primavera nel mio cuore, e il disgelo nella mia anima. E io sono sbocciata. Mi hai sbocciata.

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